L’addio alla piccola Indi. Meloni: “Abbiamo fatto tutto il possibile, purtroppo non è bastato”
La morte della piccola Indi Gregory, la bimba britannica affetta da una grave malattia mitocondriale, che i genitori avrebbero voluto portare in Italia con il massimo supporto del nostro governo, sta suscitando grande commozione e grande tristezza. “Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, tutto il possibile. Purtroppo non è bastato. Buon viaggio piccola Indi“, ha scritto il premier Giorgia Meloni su X, dando voce a un sentimento diffuso nel governo e nel Paese e ampiamente veicolato sui social fin dalle prime ore successive alla notizia della morte.
Da Meloni a Salvini, l’addio del governo alla piccola Indi
“La piccola Indi Gregory non c’è più, una notizia che non avremmo mai voluto leggere. Il governo italiano ha fatto il massimo, offrendosi di curarla nel nostro Paese, purtroppo senza successo. Una commossa preghiera per lei e un sincero abbraccio ai suoi genitori”, ha scritto sui social anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, riportando anche le parole di dolore e rabbia pronunciate dal padre di Indi, Dean Gregory, dopo la morte della bimba.
ProVita: “Ci vergogniamo di una modernità che sopprime i deboli e indifesi”
Il papà di Indi ha parlato del dolore, della rabbia e della vergogna suoi e di sua moglie per un epilogo, la morte in un hospice, dopo il distacco delle macchine, che poteva essere diverso così come in tantissimi avevano sperato. Di senso di vergogna ha parlato anche l’associazione ProVita, che ha seguito passo passo la vicenda di Indi. “La bimba inglese è stata uccisa, ‘nel suo miglior interesse’, da un sistema sanitario e legale impregnato di barbara cultura eutanasica, che ha rifiutato anche solo di tentare la differente proposta clinica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma soffocando l’amore dei suoi genitori nelle aule di tribunale”, si legge in una nota dell’associazione, che sottolinea: “Oggi siamo tutti pieni di vergogna: ci vergogniamo di una ‘modernità’ che, per ‘pietà’, sopprime i deboli e indifesi. Perdonaci Indi, anche nel tuo nome – è la conclusione di ProVita – continueremo a batterci per contrastare questa folle deriva eutanasica. Aiutaci dal Cielo”.
Bellucci: “Ci sarà il tempo per trovare il modo di non far accadere più quanto ha vissuto Indi”
“Apprendo con profonda tristezza della morte della piccola Indi. Mi stringo al dolore dei genitori che si sono battuti con coraggio e amore per difenderne la vita, chiedendo la prosecuzione delle cure. Questo è il momento del cordoglio, il governo italiano ha fatto tutto il possibile, ma ci sarà il tempo per trovare il modo di non far accadere più quanto ha vissuto Indi”, ha dichiarato il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci di FdI.
Foti: “Profonda tristezza e sgomento per la morte di Indi”
“Profonda tristezza e sgomento per la morte della piccola Indi Gregory. Il governo italiano, con Giorgia Meloni che aveva anche convocato un Consiglio dei Ministri urgente per concedere la cittadinanza italiana alla piccola ed essere così curata nel nostro Paese, ha fatto di tutto per scongiurare la decisione dei giudici inglesi. Non è bastato. Sentite condoglianze alla famiglia che ha lottato fino alla fine per la sua bambina. Riposa in pace Indi”, ha dichiarato in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.
Fidanza: “Dal nostro governo un esempio per l’Occidente, ma ha prevalso l’accanimento burocratico e giudiziario”
“Si è conclusa nel più drammatico e disumano dei modi la vicenda della piccola Indi Gregory. L’accanimento burocratico e giudiziario, il cinico utilitarismo economicista hanno avuto la meglio sulla libertà di una famiglia che voleva soltanto provare a garantire ogni attimo di vita alla propria piccola, a cui è stato impedito persino di morire a casa”, è stato poi il commento del capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza. “In questa vicenda tristissima – ha aggiunto – rimangono il coraggio dei genitori di Indi e la straordinaria scelta del governo Meloni di concedere la cittadinanza italiana alla piccola per farla curare al Bambin Gesù. Il nostro governo si conferma un faro di umanità in un Occidente che si sta rassegnando a quella ‘cultura dello scarto’ che invece – ha concluso l’eurodeputato – dovremmo respingere con tutte le forze”.