Il caso Indi sconcerta le coscienze liberali e cattoliche: lo scientismo diventa selezione

10 Nov 2023 14:38 - di Alfredo Antoniozzi*
Caso Indi

La vicenda della bambina inglese che oggi vedrà un altro giudizio mi ha profondamente scosso. Come cattolico e liberale, citando Franco Cardini, non posso non essere perplesso per quanto sta accadendo nella patria del pensiero liberale. Può uno Stato spegnere la vita di un essere umano contro la sua volontà? Può negare il diritto a una cittadina diventata italiana grazie all’immediato intervento del nostro governo di potersi curare altrove? E soprattutto può spegnere la speranza ai genitori di invocare un miracolo, diritto di fede e di libertà personale che non contrasta con nessuna legge e non ferisce nessuno.

Lo Stato ha il diritto di proteggere la salute dell’individuo

Sono queste le domande che mi pongo. Uno Stato ha il diritto di proteggere la salute dell’individuo se minore e per questo rendiamo obbligatori i vaccini. Così come ha diritto di imporre un livello minimo di istruzione e, ovviamente, di fare rispettare le leggi di convivenza civile. Ma non può sostanzialmente uccidere. Il rifiuto dell’accantonamento terapeutico è una scelta soggettiva e unilaterale. Ma se stiamo ragionando anche in Italia sul diritto del fine vita come possiamo tollerare che dallo Stato arrivi un messaggio completamente diverso?

Caso Indi, la prevalenza di un pensiero scientista

È la prevalenza di uno scientismo che non contempera l’unicità della persona e che somiglia a una terribile selezione. Giusto, ad esempio, tutelare la vita dei minori imponendo oltre ai vaccini anche le trasfusioni di sangue quando i genitori, per motivi religiosi, le ostacolano. Ingiusto fare il contrario. Togliere la speranza significa imporre un laicismo che non è laicità. E non è laico. Impossibile pensare che ciò avvenga nel Regno Unito, laddove il pensiero liberale ha messo radici. La bambina oggi è cittadina italiana e c’è un ospedale italiano pronto ad accoglierla. Negarle questo diritto significa negare a ognuno di noi quei principi elementari di vita; che sono l’insieme di un’identità europea fatta di tolleranza, rispetto e amore. E ci allontana ancora più da quella idea di Europa fatta di radici comuni basate su valori che qualcuno vuole cancellare.

*Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera

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