Ancora una speranza residua per Indi Gregory. I genitori della bimba inglese di 8 mesi, affetta da una patologia mitocondriale giudicata incurabile, hanno strappato il rinvio di qualche ora allo stop alle cure, deciso dal tribunale britannico. Il fine vita era previsto per ieri pomeriggio.
Indi Gregory, rinviato a oggi lo stop alle cure
Dean e Claire sperano nel trasferimento in Italia dove l’ospedale Bambino Gesù di Roma è disposto ad accogliere Indi e continuare ad assisterla. La Corte britannica si pronuncerà oggi dopo la presentazione dei genitori del ricorso urgente all’Alta Corte del Regno Unito. È il legale della famiglia Simone Pillon ad annunciare il rinvio temporaneo su X.
Il ricorso dei genitori per portarla in Italia
In Italia, dopo che il governo ha concesso la cittadinanza alla neonata, sono state attivate le procedure ex articolo 9 e 32 della Convenzione dell’Aja. Come hanno spiegato i legali, è stato possibile fare passi in avanti dopo che il giudice competente italiano si è messo in contatto con quello inglese. E gli atti sono stati trasmessi alla Corte d’Appello. Inoltre, la presidenza del Consiglio dei ministri ha scritto al ministero della Giustizia britannico come previsto dalla Convenzione dell’Aia.
Il papà: non merita di morire, è ancora viva
Nel ricorso si contesta la decisione del giudice che aveva stabilito inoltre “che il supporto vitale di Indi Gregory deve essere rimosso presso l’ospedale di Nottingham, dove è ricoverata, o in un ospizio. E non a casa, contrariamente alla volontà dei suoi genitori”.
In un video il grazie al governo Meloni
Ancora un nuovo appello del papà dai microfoni della Bbc. “Non merita di morire, è ancora una bambina che respira e le batte il cuore. Lei merita una possibilità“, ha detto il papà della piccola in un video in cui ringrazia l’Italia. “Pensiamo che sia nel miglior interesse di Indi venire in Italia per ricevere le cure che potrebbero aiutarla a respirare. Aprendo una valvola attraverso l’impianto di uno stent, per poi poterci concentrare sulla sua malattia mitocondriale che può essere trattata con queste terapie”.
Sappiamo che Indi è una combattente
Sappiamo che Indi è una combattente, lei vuole vivere, e non merita di morire”, ha detto ancora il papà della piccola Indi. I genitori, grati all’Italia (“siete fantastici, avessimo noi un premier cosi”) sperano fino all’ultimo nel miracolo. E non si fidano del centro medico di Nottingham, finito al centro di polemiche di malasanità.
L’ospedale al centro di uno scandalo
Uno scandalo legato alle gravi negligenze avvenute nel reparto maternità. All’inizio dell’anno i genitori di una neonata, morta 23 minuti dopo essere venuta al mondo con un taglio cesareo d’urgenza, hanno ricevuto da un tribunale del Regno un indennizzo record di 800 mila sterline. “Per la serie sistematica di errori commessi nella cura della madre e della piccola da parte di medici e infermieri”.