Ztl a Roma, Rampelli: “Il blocco è ideologico, il piano di Zingaretti è vecchio. Ora confido nel governo”

23 Ott 2023 15:59 - di Elsa Corsini

Cosa succede a Roma con il divieto di circolazione nella zona verde Ztl previsto per novembre? Un incubo annunciato, che Fratelli d’Italia ha combattuto fin dall’inizio insieme a decine di comitati cittadini allarmati per il blocco che coinvolgerebbe oltre 400mila romani.

Rampelli: colpa del piano vecchio di Zingaretti

“Nel 2022 Zingaretti ha furbescamente varato un Piano sulla qualità dell’aria impopolare e doloroso, che avrebbe dovuto attuare il suo successore di centrodestra”. Così Fabio Rampelli, che riassume al Secolo d’Italia lo stato dell’arte sul pasticciaccio della sinistra, che nelle prossime ore il governo Meloni affronterà con un decreto legge ad hoc.

La legittima protesta dei cittadini di Roma

“Il piano è arrivato al sindaco Gualtieri – prosegue il vicepresidente della Camera –  che a sua volta doveva trasformarlo in decisioni operative. Individuazione del perimetro invalicabile per le auto interdette alla circolazione. E istituzione dei varchi d’accesso per contravvenzionare i trasgressori. Immediatamente si è scatenata la legittima ribellione dei cittadini possessori di auto il cui uso risultava vietato”.

Come ha reagito il governatore Rocca?

“Rocca e il suo assessore all’ambiente Elena Palazzo hanno tenuto il piano nel cassetto per mesi, ritenendolo vessatorio. Il presidente della Regione ha voluto vederci chiaro e ha cercato una soluzione più morbida. Prima dialogando con il Campidoglio poi con il governo nazionale. Nel frattempo il gruppo capitolino di Fratelli d’Italia e l’assessore regionale Fabrizio Ghera davano battaglia e i senatori Mennuni e De Priamo depositavano una proposta di legge per contrastare il divieto alla mobilità e implementare il trasporto pubblico capitolino, oggi in condizioni drammatiche.

Poi l’accelerazione di questi giorni. Perché?

I primi di novembre i divieti diventano esecutivi. Volendo tutelare ambiente, qualità dell’aria e salute si sono consultati i dati delle dodici centraline presenti su Roma per verificare quali e quanti non fossero in linea con la normativa e le direttive europee. Dati ufficiali dell’Arpa Lazio.

E quale è stato il risultato?

Ecco il bluff. Il piano Zingaretti si basa su dati vecchi di anni. Oggi le 12 centraline romane sono tutte nei limiti per quel che attiene l’agente inquinate PM10. Mentre nel 2018 sforava in quasi la metà dei casi. Le stesse rilevano una sola centralina su dodici con un agente inquinante al di sopra dei limiti, il biossido di azoto. Ma quel che è ancora più importante è che tutti i fattori di inquinamento dell’aria sono, dal 2015 a oggi, in costante e progressiva regressione. A questo punto è necessario e urgente sospendere il Piano Zingaretti. E aggiornare il monitoraggio della qualità dell’aria per disporre un nuovo piano più aderente alla realtà.

I Lazio sembra fare storia a sé. Le regioni padane, con una condanna della Corte di giustizia europea, hanno avuto una proroga dal governo

Sì, il decreto sarà convertito a ore dalla Camera. Rocca, sensibile ai temi ambientali ma anche sociali, ha chiesto al governo di varare un decreto che di fatto sospenda il vecchio piano. Come accaduto per le regioni del nord. La Regione Lazio e Roma hanno il diritto ad avere, a maggior ragione perché più virtuose, un trattamento analogo.

Il mercato sarebbe comunque pronto a rispondere a una domanda così alta di nuove auto green?

Se quanti posseggono veicoli Euro 0-1-2-3 vincendo al Superenalotto potessero domattina acquistarne di nuovi, il mercato non avrebbe mezzi da consegnare. E se li avesse non esisterebbe comunque una rete sufficiente di colonnine per la ricarica delle vetture elettriche. Dunque in uno Stato liberare non si può entrare a gamba tesa nella vita delle persone che hanno impegnato i risparmi per acquistare un veicolo a motore e dire loro che se ne devono sbarazzare. Se ci fosse un pericolo serio per la salute sarebbe odioso ma necessario. Ma non è questo il caso.

Il boccino ora è nelle mani del governo

Sono sicuro che l’intervento del presidente Rocca avrà una risposta adeguata e tempestiva da parte del governo nazionale. La sospensione del piano Zingaretti consentirà l’aggiornamento dei dati delle centraline e il varo di un altro piano non ideologico. Che tuteli la salute ma anche quei cittadini più deboli che non possono permettersi l’acquisto di costosissime auto ibride o elettriche.

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