Massimo Galli rinviato a giudizio: l’infettivologo a processo nella concorsopoli di Milano

3 Ott 2023 15:38 - di Carlo Marini
Massimo Galli

L’infettivologo Massimo Galli è stato rinviato a giudizio per falso e per turbativa d’asta o abuso d’ufficio, per il presunto condizionamento di un concorso universitario per favorire l’assegnazione di un posto da professore associato al suo ex collaboratore Agostino Riva, anche lui mandato a processo.

Massimo Galli è accusato di aver favorito un suo collaboratore

A stabilirlo è stato il gup Livio Cristofano, che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio dei pm milanesi Carlo Scalas ed Eugenia Bianca Maria Baj Macario. Il processo si aprirà il 13 dicembre, davanti alla X sezione penale del tribunale di Milano. «Il mio assistito ritiene fermamente di essere innocente del fatto che gli è stato contestato. Noi avevamo degli argomenti molto solidi, ma evidentemente il giudice non li ha apprezzati», dice l’avvocato Luca Troyen, legale del dottor Riva. In particolare, secondo l’avvocato, a non reggere è la contestazione di turbativa d’asta, dal momento che «due sentenze di Cassazione hanno affermato che ai concorsi pubblici non sono applicabili le norme sulla turbativa d’asta». Da qui l’imputazione alternativa di abuso d’ufficio.

Secondo l’accusa, il professor Massimo Galli sarebbe intervenuto, come emerso dagli atti, come componente della «commissione giudicatrice” sul verbale di “valutazione dei candidati»: in questa veste avrebbe attestato che il “prospetto” con i «punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale» nel corso di una riunione da remoto del febbraio 2020 mentre, secondo gli accertamenti, sarebbe stato “concordato” solo dopo.

Chi sono gli altri coinvolti nella concorsopoli milanese

Per l’accusa, sarebbe stato lo stesso Riva a indicare i “punteggi”. Chi si era visto penalizzato, ossia Massimo Puoti del Niguarda, aveva comunque manifestato, dopo la notizia dell’indagine, la «massima stima» nei confronti di Galli. Per la vicenda sono finiti nei guai anche Claudio Maria Mastroianni, professore alla Sapienza di Roma e difeso da Caterina Fatta, e Claudia Colomba, associato all’Università di Palermo, componenti della commissione giudicatrice. Entrambi hanno patteggiato per falso una pena pecuniaria di circa 8mila euro. In una delle altre tranche dell’indagine due imputati, tra cui il docente della Statale Francesco Auxilia, sono stati prosciolti a luglio in udienza preliminare. In un altro filone, invece, sono già stati mandati a processo Elio Franzini ed Enrico Felice Gherlone, rettori rispettivamente dell’Università Statale di Milano e dell’Università Vita-Salute del San Raffaele.

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