La destra piange Marco Martinelli, La Russa: “Un burbero che si faceva volere bene da tutti”
Tutta la destra piange Marco Martinelli, scomparso all’età di 61 anni. “C’è una frase semplice per ricordare Marco Martinelli: era uno di noi. Era uno di noi sotto tutti i punti di vista, politico, culturale ma soprattutto affettivo“. Sono le parole di cordoglio del presidente del Senato Ignazio La Russa presso la sede della Fondazione An. Qui, in via della Scrofa, è stata aperta la camera ardente. E’ stato deputato per tre legislature (dal 2008 al 2018), prima con An e quindi col Popolo della libertà, attualmente era membro del Cda della Fondazione Alleanza nazionale e fondatore e vicepresidente dell’Associazione Altero Matteoli. Un legame politico e non solo con tanti esponenti della destra che sono giunti. Ricorda La Russa il suo carattere : “Lui era burbero, ma si faceva volere bene da tutti, per cui quando uno pensa a Martinelli la prima cosa che pensa era il rapporto affettivo prima che politico. E così lo ricorderemo”.
Italo Bocchino: “Uomo di grande capacità organizzativa e di mediazione”
Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d’Italia ne rammenta la tradizione familiare e le sue doti di organizzatore e di mediatore all’interno della grande famiglia della destra: “Marco Martinelli è stato innanzitutto un grandissimo militante della destra italiana. E la sua è stata una militanza che venivano da una tradizione di famiglia, così come il padre e la madre”: “È stato un politico di raffinata capacità organizzativa sul territorio e anche di mediazione rispetto alle problematiche che vivono i partiti – spiega Bocchino -. Ha lavorato prevalentemente dietro le quinte e la sua più grande volontà era quella di riuscire a tenere vivi i rapporti umani anche nelle situazioni di conflittualità. Ha rappresentato la destra in Parlamento per più legislature”. “Ciò che si nota oggi, per la sua scomparsa, è il riconoscimento di questa sua capacità di investire molto sul rapporto umano a prescindere dalle situazioni”, conclude.
Gasparri: “Marco era una certezza”
Commosso il ricordo di Maurizio Gasparri: “Nel momento in cui viene a mancare prematuramente a 61 anni, dopo molti anni di sofferenze, operazioni, e poi una malattia ancora più grave che ne ha stroncato la vita , si ricorda un’epoca: dalla trasformazione di Alleanza Nazionale, del Pdl, di tutte le fasi complesse della destra”. Per il senatore di Forza Italia, vicepresidente dell’aula di palazzo Madama, l’ex deputato di An era “un uomo di organizzazione, di struttura, di lavoro, di manifestazioni, di movimentazione. E grazie a lui molti hanno trovato un microfono a cui parlare, non sempre meritandoselo”. “Di Marco – dice – non si troveranno, infatti, discorsi politici particolarmente brillanti, nonostante sia stato in Parlamento e in prima linea: ma era uno di quelli che consentiva agli altri di farli, i discorsi”.
La sua militanza ha origini nella fase “eroica” missina”
“Marco era una certezza, lo è stato per tanti anni- rammenta ancora Garparri- . “Già dal 2012, però, per una serie di vicende fisiche, ha affrontato questa fase attendendo un epilogo annunciato con la stessa forza con cui ha affrontato la sua vita”. Ricorda infine la famiglia di Martinelli, che “ha origini in quella fase missina, eroica. Il padre, Vittorio, è stato un dirigente, un militante, che io ho conosciuto. Anche lui morto prematuramente a 74 anni, la madre a 60, la sorella a 50: una famiglia colpita da una grave destino”. Alla Camera ardente è giunto anche Gianfranco Fini: “Per me se ne va un amico, oltre che un prezioso militante di Alleanza Nazionale”.
La camera ardente sarà aperta anche martedì 10 ottobre dalle 8,30 alle 11. Di seguito i funerali, alle 14 in via della Scrofa 43 presso la Fondazione An.