De Luca fa a pezzi Pd e Schlein, diluvio di insulti: “Cafoni, presuntuosi, nullità assolute”
“Cafoni, maleducati, presuntuosi, nullità”. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca torna ancora una volta ad attaccare il suo partito, il Pd. Lo fa alla festa del Foglio a Firenze. Sfodera epiteti “terribili” a profusione in occasione della presentazione del suo libro, che, in effetti, è tutto un programma: “Nonostante il Pd”. L’intervistatrice gli chiede con garbo il motivo di questa continua querelle – per usare un eufemismo-con il partito a cui appartiene. E il governatore della Campania sembra non apsttare altro per rispondere e compiacersi del suo livore critico: “Perché questo titolo? “Nonostante il Pd“? Parte dalla mia esperienza: io milito in un partito che mi ha rotto sempre le scatole. Mi ritrovo in una situazione paradossale: di aver avuto apprezzamento da avversari e invece di aver trovato nel Pd una particolare concentrazione di cafoni, maleducati e presuntuosi”. Non è Maurizio Crozza, è proprio lui. Un atteggiamento che dice molto dello stato confusionale del maggiore partito di opposizione.
Pd, De Luca: “Segretaria eletta da non iscritti è problema di salute mentale”
Si evince dal resto del colloquio che sono due gli aspetti che lo rendono ormai quasi un corpo estraneo al Pd: Elly Schlein e la qustione del terzo mandato in Regione a cui De Luca aspira. Ma sul quale la segretaria non sembra cedere, anzi. Il governatore campano da tempo ha rapporti complicati con il Pd che a livello regionale è stato affidato alle mani del commissario Antonio Misiani. Il governatore non si nasconde: «Io sono l’esponente del Pd più votato in Italia: ho vinto in Campania con il 70%. E mi ritrovo esponenti del Pd, che sono assolute nullità nel rapporto con i territori, che parlano senza rispetto alcuno. Abbiamo in Italia un presidente di regione, Luca Zaia, che sta facendo il terzo mandato nella pace del signore. Nessuno dice niente sul terzo mandato, nè il Pd veneto nè quello nazionale, tutti zitti. Poi arriviamo in Campania e non va bene. La verità è che il terzo mandato non c’entra niente. Hanno paura di un uomo libero che non ha né padroni né padrini». La replica della segretaria Elly Schlein: «Non ho mai creduto ai partiti personali, e tantomeno familiari». Come sempre dice tutto e niente.
De Luca in guerra totale col Pd: non digerisce4 la questione del terzo mandato
Ma non finisce qui il diluvio di insulti al Pd, che colpiscono evidentemente la segretaria. De Luca racconta l’ascesa alla segreteria della Schlein come un’opera buffa: «Siamo l’unico partito al mondo che si fa eleggere il segretario da chi non è iscritto al Pd, ma anzi non lo vota nemmeno. Dunque – affonda- c’è un evidente problema di salute mentale, va affrontato. Ma soprattutto il punto è che se l’obiettivo è governare l’Italia allora devi dare un programma che sia in grado di persuadere». Dipinge una situazione grottesca all’interno della quale vede una totale inicapacità politica. «Il Pd? lo vedo navigare negli spazi intergalattici- prosegue- . Io avrei fatto il filibustering (ostruzionismo) rispetto ai fondi sviluppo e coesione». Si spiega: il Pd non ha saputo fare l’opposizione parlamentare su molte questioni sulle quali “non sento voce levarsi”.