Botte da orbi tra Pd e M5S: in Vigilanza Rai i grillini votano con il centrodestra e i dem vanno fuori di testa

3 Ott 2023 18:58 - di Alberto Consoli

L’ultimo strappo tra Pd e M5S si è consumato in Vigilanza Rai dove sono volati stracci. I dem con Italia Viva e Verdi-Sinistra hanno votato contro la proposta della maggioranza sul nuovo contratto di servizio. Azione si è astenuta. I 5 Stelle hanno votato sì con il centrodestra. E non c’è solo la divisione nel voto in commissione. C’è pure un seguito di scambi di accuse al vetriolo. Dal Pd, in chiaro, ci si limita a dire che “dispiace che i 5 stelle abbiano votato diversamente dalle altre opposizioni”. Ma off record i toni sono ben diversi. Se ne sono detti di ogni. “Ma non eravamo noi quelli degli accordi di potere?”, è il commento sarcastico dei dem che accusano M5S di aver votato sì per una “questione di poltrone”. Precisamente quelle dei vertici delle testate regionali. Una stilettata.

Strappo in Vigilanza Rai: Pd e M5s divisi sul voto sul contratto di servizio

Dai 5 Stelle la replica arriva a stretto giro. Si motiva il sì al contratto di servizio. “Sul contratto di servizio della Rai – ricostruisce l’Adnkronos- il M5s ha ottenuto tutto ciò che di significativo ha chiesto: a partire dalla difesa del giornalismo d’inchiesta”. Poi l’affondo contro il Pd. “Non accettiamo nessuna lezione dal Pd, la smettano con questi giochini. Prendiamo invece atto che il Pd si ritrova unito a Italia Viva in questa singolare protesta; senza dimenticare che nel 2015 l’allora segretario dem Matteo Renzi introdusse una riforma della governance Rai per occuparla ancora meglio, in modo più scientifico. Oggi, invece, il Pd protesta per qualche strapuntino perso? Almeno ci risparmiassero l’ipocrisia.

Il M5s al Pd: “Risparmiateci l’ipocrisia”

Ma dal Pd la raccontano in modo diverso. “E’ inaccettabile che si faccia disinformazione perché il tema del giornalismo d’inchiesta stava già nella bozza dei relatori a luglio e non era più un tema di discussione”, dicono i membri dem della Vigilanza spiegando che oggi sul tavolo c’erano “oltre 200 emendamenti” ad ampio raggio, dalla discriminazione alla misurazione del pluralismo. “Molti erano anche dei 5S e ci è toccato, nella dichiarazione finale di voto, dover difendere gli emendamenti dei 5S al posto loro. Siamo colpiti. Non si era mai visto una forza politica votare con così tanta convinzione ed entusiasmo un atto che escludeva la maggior parte delle sue proposte”.

La Boschi bastona i grillini

Anche Italia Viva bastona i grillini e non perde l’occasione di sferzare i contiani. Incalza Maria Elena Boschi: “Cinque Stelle hanno votato con la maggioranza sulla Rai. Lo considero un errore politico e sono fiera del mio voto contrario. Ma tutti quelli che hanno detto per un anno che Italia Viva era la stampella della maggioranza; e che Conte era il paladino della sinistra oggi dove sono? Che dicono? Quando si scusano?”.  Si è invece astenuta Azione e Maria Stella Gelmini, membro della Vigilanza, lo spiega così: “Azione ha lavorato sin dal primo giorno per migliorare il testo del contratto di servizio. Alcuni risultati sono stati raggiunti”; ora “sarebbe importante capire se sarà possibile misurare tutto ciò in termini di qualità e di quantità dei contenuti. Su tutto questo resta molta incertezza, pertanto abbiamo deciso di astenerci”. Opposizioni da ridere, sempre più divise su tutti.  Lo strappo tra Pd e M5s  si consolida dopo le ultime performance non proprio distensive tra Conte e Schlein. 

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