Rai, si volta finalmente pagina. Il centrodestra: Sergio e Rossi garanzia di qualità e pluralismo

15 Mag 2023 16:50 - di Adriana De Conto
Rai centrodestra

La Rai ha l’opportunità di voltare pagina, con ottime basi di crescita e sviluppo. “Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, rispettivamente nominati amministratore delegato e direttore generale della Rai. Due professionalità di altissimo profilo che rappresenteranno per il servizio pubblico radiotelevisivo una garanzia di qualità: sia per il settore dell’informazione sia per quello dell’intrattenimento”. Lo ha dichiarato nell’immediatezza dell’ufficialità della nomina il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Sergio e Rossi, professionisti collaudati, “siamo sicuri che sapranno garantire ai cittadini il migliore dei servizi possibile per quanto riguarda l’informazione e l’intrattenimento. A nome dei deputati di Fratelli d’Italia rivolgo a Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, i migliori auguri di buon lavoro”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.

Rai, Rampelli: “Si apre finalmente una nuova era”

“Con Roberto Sergio e Giampaolo Rossi si apre finalmente una nuova era per la più grande azienda culturale italiana. La Rai concepita come servizio pubblico che dia spazio al pluralismo delle idee, ai nuovi talenti; che garantisca le professionalità e le maestranze. Una Rai che parli italiano e agli italiani. Tutti”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. Plaude al profilo professionale e cultura dei neonominati Maurizio Gasparri: “Si tratta – ha sottolineato – di due professionisti seri, che conoscono bene l’azienda. E che sapranno dare il giusto apporto per far sì che la Rai mantenga un alto standard qualitativo in un settore che ha visto moltiplicarsi l’offerta e di conseguenza la concorrenza”. “La Rai – ha precisato – rappresenta la storia dell’Italia e deve continuare ad esserne lo specchio; rispettando le varie sensibilità e garantendo quel pluralismo che troppo spesso, anche in tempi recenti, non è stato garantito a sufficienza. La loro presenza sarà, in questo, una garanzia per tutti. Buon lavoro a loro”.

L’Usigrai mastica amaro e insulta Giampaolo Rossi

Con buona pace dell’ Usigrai che rosica non poco, parlando  di “occupazione”: “La crisi in cui si sta avvitando la Rai e il tentativo politico di occuparla sta tutta nel voto espresso dal Cda di oggi. Dove la nomina del nuovo Ad Roberto Sergio è passata solo a maggioranza con due astenuti e un voto contrario. Così la nomina da parte del nuovo Ad di Giampaolo Rossi come direttore generale fa parte di un copione già scritto. Che lo vede in questo ruolo solo perché se fosse diventato Ad avrebbe dovuto lasciare alla scadenza di questo Cda”. Lo scrive in una nota velenosa l’Esecutivo Usigrai. Che così prosegue, insultando: “Se così fosse saremmo davanti a un gioco assurdo che non tiene conto degli interessi dell’azienda, ma del singolo”.

L’Usigrai usa la tattica della delegittimazione

Poi passa all’insulto e alle delegittimazione, le armi di sempre: “Chissà se Giampaolo Rossi – scrive il sindacato Rai con il pennino intinto nel fiele- ha cambiato idea sul presidente Mattarella: attaccato varie volte su social e sul suo blog, pubblicato da Il Giornale; e se, ora – si legge ancora – che la presidente Meloni ha rinnovato l’appoggio a Zelensky, ha abbandonato le sue posizioni apertamente filoputinuane. In caso contrario, secondo l’ad Sergio è questo il profilo adeguato per ricoprire il ruolo di direttore generale della più grande azienda culturale del paese?”.

Fdi: “Rossi, un cambio di passo verso un nuovo immaginario”

Le chiacchiere e la rabbia stanno a zero: “Entrambi rappresentano solide figure nel campo dell’industria multimediale e della cultura dell’informazione. Sapranno garantire il ritorno al pluralismo e valorizzare le tante risorse dell’azienda per farla tornare un patrimonio dell’eccellenza italiana”, dichiara Gaetano Nastri senatore di Fratelli d’Italia, componente della Commissione di Vigilanza Rai. “L’arrivo di un grande professionista come Giampaolo Rossi come direttore generale della Rai segna un cambio di passo verso un maggior pluralismo nella tv pubblica. Quel nuovo immaginario italiano sarà per tutti e non solo per una parte. Buon lavoro!”, scrive su Twitter l’attore e regista, direttore della rivista CulturaIdentità, Edoardo Sylos Labini.

 

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