Piotta: «La Schlein non la vedo come leader, la Meloni piace un botto e Gualtieri… chi l’ha visto»
Piotta canta. Anzi, le canta soprattutto alla sinistra. Sì, proprio lui, il rapper considerato “rosso che più rosso non si può”. La Schlein? «La vedo bene come consigliera o come consulente ma non come un leader». Giorgia Meloni «piace un botto, è capace, astuta. E riesce a gestire molto bene la situazione perché rispetto alla Schlein ha quel vissuto davvero popolare che la aiuta a empatizzare con la popolazione». Durissimo con Gualtieri: «Roma purtroppo ormai va avanti da sola. Sembra che non sia governata da nessuno. Non è stato fatto nulla di bello, di creativo e di innovativo o originale. Spero che il Giubileo del 2025 porti qualche idea nuova» dice all’Adnkronos. Il sindaco Gualtieri «fa da pendant con il resto – scherza – non si vede, è il sindaco “a rischio minimo”. Mi spiace molto per la mia città, nei mie desiderata una città come Roma dovrebbe essere un faro in Italia».
Piotta sull’immigrazione: stop politicizzazione
Poi passa al tema dell’immigrazione. «Non mi piace la politicizzazione a tutti i costi di fatti gravi come sta avvenendo a Lampedusa, con l’arrivo di tanti profughi chiaramente dovuto a cause geopolitiche contingenti talmente complicate che declinarle accusando il Governo prima o quello attuale mi sembra riduttivo nei confronti di questi esseri umani», dice Tommaso Zanello, in arte Piotta, che, dopo la recente pubblicazione del singolo “Tutti a…” e dei remix firmati da Saturnino & Dj Aladyn e dal collettivo Comemammamhafatto, torna live a Villa Ada per una grande festa di chiusura: “Tutti a… Funk”. «Una soluzione va trovata – sottolinea il cantante – ma non con questo “derby acchiappavoti”. Sarebbe il caso davvero di rimboccarsi le maniche e trovare una soluzione per l’Africa, perché parliamo di una moltitudine di esseri umani disperati e credo che la situazione andrà sempre peggiorando».
«Il fenomeno Vannacci è molto preoccupante»
«Il libro di Vannacci su Amazon ha venduto 200mila copie e questo è molto preoccupante. Spero che le persone che hanno comprato le copie del suo libro non la pensino tutti come lui» dice Piotta sempre all’Adnkronos. «Sicuramente quello che ha scritto è piuttosto forte e un po’ fuori luogo visto il ruolo che ricopre. Ma per fortuna le critiche non sono mancate. Resta il fatto che a forza di parlarne il libro ha venduto un numero di copie impressionante e questo è un fenomeno preoccupante».