Lotta alla droga nel Lazio, la proposta del centrodestra: “Test a scuola per i ragazzi”
La lotta alla droga nel Lazio, partendo dalla Capitale, registra la proposta di legge regionale per effettuare dei test a tappeto nelle scuole per scoprire i consumatori ed avviare percorsi di prevenzione e di recupero. L’ondata di sostanze stupefacenti che imperversa su Roma e nel Lazio vede la risposta del consiglio regionale con una proposta a firma della Lega.
La proposta di legge per la lotta alla droga nel Lazio
Il pugno duro arriva così in Regione Lazio con una proposta di legge presentata il 6 settembre da un consigliere di maggioranza, il leghista Orlando Tripodi. Nel testo viene fatto presente che, “il numero dei consumatori di sostanze stupefacenti soprattutto tra i giovani in età scolare rende necessario che la Regione Lazio si attivi nella lotta di questo grave problema”. quindi la proposta di, “una fase di sperimentazione del test tossicologico e alcolemico finalizzato alla rilevazione della presenza di sostanze stupefacenti e di alcol. Verificati gli esiti di questa prima fase, i test potranno essere svolti con sistematicità “. Chiaramente viene garantita la riservatezza, nel senso che la scuola poi non sarà informata degli esiti degli esami. In caso di risultato positivo inizierà, “un percorso di recupero del soggetto e di sostegno alle famiglie per affrontare con gli strumenti adeguati tale iter” Di certo, se la proposta dovesse essere approvata, all’orizzonte si vedono controlli serrati.
Non esiste la libertà di drogarsi
La proposta di legge presentata dalla Lega parte da un assunto: non esiste la libertà di drogarsi e di farsi del male. Un concetto che è vitale per smentire una lunga narrazione che nasce dagli anni ottanta e che, partendo dall’idea della legalizzazione della cannabis, è arrivata a generare indirettamente il consumo attuale di sostanze che non conosce più limiti: crack, cocaina, ecstasy, alcol. Pensare che i giovani usino la libertà, valore individuale assoluto, per distruggere la propria vita e anche quella degli altri ( le loro famiglie o chi dovesse trovarsi di fronte a una persona alla guida di un’auto sotto sostanze) non è concepibile.