Droga a Roma, un giro di affari di un miliardo l’anno. L’alleanza tra cosche nella Capitale

28 Ago 2023 10:38 - di Roberto Garritano
droga

La droga a Roma muove un giro di affari di almeno un miliardo di euro l’anno con decine di migliaia di consumatori e un’alleanza rinsaldata tra la ‘ndrangheta, che è la fornitrice degli stupefacenti, e i clan locali. L’allarme era stato lanciato il mese scorso in Commissione Antimafia dal Procuratore della Repubblica, Francesco Lo Voi. Recenti operazioni di polizia hanno permesso di sradicare alcune bande che fornivano la droga, essenzialmente la cocaina, anche a domicilio.

Vecchi e nuovi clan alleati

Dai tempi della banda della Magliana ad oggi gli equilibri all’interno della criminalità sono notevolmente mutati. Ancora oggi gli inquirenti ritengono che il vero capo dell’organizzazione criminale romana sia Michele Senese, detto “o pazzo”. Il suo autista, Giandavide De Pau, è il killer che nel novembre del 2022 uccise tre prostitute al quartiere Prati. L’uomo di punta di Senese è Ugo Di Giovanni, arrestato lo scorso agosto in una comunità di recupero mentre dirigeva tutte le operazioni di smercio della cocaina. Si presume che questo clan sia preminente e che, insieme a quanti agiscono sul litorale, abbia una vera e propria sorta di accordo con la ‘ndrangheta, che fornisce la cocaina. Insieme allo spaccio di cocaina c’è quello della cannabis. In questo giro sono coinvolti centinaia di immigrati che agiscono come manovalanza.

La droga a domicilio

A luglio fu sgominato il traffico di stupefacenti che riguardava una delle bande che agiscono sul territorio capitolino. Una banda che  aveva una rete di contatti di oltre 5mila persone. Un piccolo impero commerciale, fatto sia  di clienti fidelizzati che di neofiti. Questi ultimi venivano spesso invogliati a comprare ancora tramite un vero e proprio sistema di pubblicità, fatto anche di offerte speciali e promozioni. Per 30 euro era possibile acquistare 0,6 grammi di coca, mentre per il grammo si arrivava a 50 e per 5 grammi a circa 200. Le modalità tecniche degli ordini avvenivano tramite chat, e la loro gestione era molto simile a quella dei ristoranti a domicilio. Le consegne erano “efficaci e puntuali”, spesso effettuate perfino in taxi. Lo specchio di un fenomeno che la magistratura sta approfondendo e che il governo sostiene attraverso il potenziamento degli uffici giudiziari e delle forze di polizia.

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