Il libro dei Guinnes butta Messner giù dagli “8.000”: non è lui il Re, ma l’americano Viesturs
Non è più Reinhold Messner il “Re” degli ottomila ma l’americano Edmund Viesturs indicato, ora, come la prima persona ad aver scalato tutti le 14 vette sopra gli ottomila tra il 1989 e il 2005.
A detronizzare Messner, togliendogli la corona e lo scettro di Re degli ottomila è la “Bibbia” dei record, il libro Guinness dei primati.
Secondo il cronista di alpinismo, il tedesco Eberhard Jurgalski, nel 1985 Messner e Hans Kammerlander avrebbero, in realtà, mancato la vetta dell’Annapurna.
“La prima persona ad effettuare vere scalate in vetta di tutte le 14 montagne della Terra oltre gli 8.000 m (24.247 piedi) è Edmund “Ed” Viesturs (USA), tra il 18 maggio 1989 e il 12 maggio 2005 – scrive il Guinnes dei primati nella nuova scheda sulla “Prima vera vetta degli Ottomila“. – “In particolare, ha effettuato tutte le sue scalate – sotto lo striscione “Endeavour 8000” – senza l’uso di ossigeno supplementare. Viesturs – che ha anche effettuato sette scalate dell’Everest –- ha ricevuto questo titolo retroattivamente nel 2023, in seguito alla ricerca sulle salite storiche degli Ottomila da parte di numerosi cronisti di montagna, tra cui Eberhard Jurgalski di 8.000ers.com. Si è ritenuto che almeno tre delle 14 vette non fossero state identificate correttamente per molti anni, con il risultato che gli scalatori, di solito senza colpa, si fermavano prima della vetta. Viesturs è stato il primo alpinista ad essere confermato al raggiungimento delle vere vette”.
Non la prende bene Messner: “Sciocchezze. In primis non ho mai rivendicato nessun record, perciò non mi possono disconoscere nulla. Inoltre, le montagne cambiano. Sono passati quasi 40 anni, se qualcuno è salito sull’Annapurna di certo siamo stati io e Hans”.
“Nessuno che se ne intende di alpinismo metterebbe in dubbio la nostra impresa, Jurgalski infatti non ne sa nulla”, replica Messner incenerendo il cronista tedesco.
“Soprattutto sull’Annapurna – sostiene Messner – basta che crolli la cornice di neve e la vetta si abbassa di cinque metri. La cresta che porta alla vetta è lunga 3 chilometri, Jurgalski ha semplicemente confuso la cima est con quella principale. Qui evidentemente qualcuno vuole farsi notare senza avere la minima competenza”.