Il libro dei Guinnes butta Messner giù dagli “8.000”: non è lui il Re, ma l’americano Viesturs

25 Set 2023 14:02 - di Redazione
REINHOLD_MESSNER

Non è più Reinhold Messner il “Re” degli ottomila ma l’americano Edmund Viesturs indicato, ora, come la prima persona ad aver scalato tutti le 14 vette sopra gli ottomila tra il 1989 e il 2005.

A detronizzare Messner, togliendogli la corona e lo scettro di Re degli ottomila è la “Bibbia” dei record, il libro Guinness dei primati.
Secondo il cronista di alpinismo, il tedesco Eberhard Jurgalski, nel 1985  Messner e Hans Kammerlander avrebbero, in realtà, mancato la vetta dell’Annapurna.

“La prima persona ad effettuare vere scalate in vetta di tutte le 14 montagne della Terra oltre gli 8.000 m (24.247 piedi) è Edmund “Ed” Viesturs (USA), tra il 18 maggio 1989 e il 12 maggio 2005 – scrive il Guinnes dei primati nella nuova scheda sulla “Prima vera vetta degli Ottomila“. – “In particolare, ha effettuato tutte le sue scalate – sotto lo striscione “Endeavour 8000” – senza l’uso di ossigeno supplementare. Viesturs – che ha anche effettuato sette scalate dell’Everest –- ha ricevuto questo titolo retroattivamente nel 2023, in seguito alla ricerca sulle salite storiche degli Ottomila da parte di numerosi cronisti di montagna, tra cui Eberhard Jurgalski di 8.000ers.com. Si è ritenuto che almeno tre delle 14 vette non fossero state identificate correttamente per molti anni, con il risultato che gli scalatori, di solito senza colpa, si fermavano prima della vettaViesturs è stato il primo alpinista ad essere confermato al raggiungimento delle vere vette”.

Non la prende bene Messner:  “Sciocchezze. In primis non ho mai rivendicato nessun record, perciò non mi possono disconoscere nulla. Inoltre, le montagne cambiano. Sono passati quasi 40 anni, se qualcuno è salito sull’Annapurna di certo siamo stati io e Hans”.

“Nessuno che se ne intende di alpinismo metterebbe in dubbio la nostra impresa, Jurgalski infatti non ne sa nulla”, replica Messner incenerendo il cronista tedesco.

“Soprattutto sull’Annapurna – sostiene Messner – basta che crolli la cornice di neve e la vetta si abbassa di cinque metri. La cresta che porta alla vetta è lunga 3 chilometri, Jurgalski ha semplicemente confuso la cima est con quella principale. Qui evidentemente qualcuno vuole farsi notare senza avere la minima competenza”.

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