Calabria: chiesto inasprimento pena per l’ex sindaco di Rende, il Comune sciolto per mafia
Rende ancora al centro dell’attenzione. Il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, ha proposto appello contro la sentenza emessa dal Gup della città campana nei confronti di Marcello Manna(ex sindaco di Rende) e Marco Petrini( ex Presidente della sezione di corte di assise di Catanzaro). Lo riporta oggi la Gazzetta del Sud. Il magistrato, contestando la decisione assunta dal togato giudicante, chiede un aumento della pena irrogata in prima istanza. Il 12 maggio scorso il gup di Salerno, Carla De Filippo, aveva inflitto a Marcello Manna, avvocato e politico, già presidente della Camera penale di Cosenza, ed a Marco Petrini, ex presidente della Corte di assise di Catanzaro e giudice della Commissione tributaria, la pena di due anni e 8 mesi. Il magistrato giudicante aveva applicato la riduzione di pena prevista dal rito abbreviato, concesso le circostanze attenuanti generiche ed escluso l’aggravante mafiosa. L’accusa di corruzione in atti giudiziari era rimasta invece salda, così come l’aveva prospettata il pm Francesca Fittipaldi. Il requirente, tuttavia, aveva invocato sei anni di carcere per il penalista e otto per il togato.
Manna e la vicenda Patitucci
Marcello Manna era il difensore di Francesco Patitucci, uno dei boss della ndrangheta cosentina( attualmente sottoposto al regime del 41 bis). Secondo l’accusa, confermata dalla sentenza di primo grado, Manna( in un video requisito dalle forze dell’ordine) avrebbe consegnato una busta contenente denaro al giudice per l’assoluzione dall’ergastolo(poi realmente avvenuta) di Patitucci al giudice Petrini. Petrini ha prima confessato salvo poi ritrattare.
Sulle vicenda corruttiva ha reso dichiarazioni, nei mesi scorsi, l’ex boss cosentino Roberto Porcaro che ha scelto di collaborare con la giustizia. Il boss pentito ha parlato di denaro impiegato dai clan per corrompere il togato catanzarese, tirando in ballo l’avvocato Manna. La data del processo di appello dovrà adesso essere fissata.
Rende sciolto per mafia in Calabria
Il comune di Rende, che ospita la prestigiosa Università della Calabria, è stato sciolto per infiltrazione mafiosa dal governo nei mesi scorsi. All’origine dello scioglimento, non impugnato dai vecchi amministratori, alcune inchieste della Dda di Catanzaro e della Procura della Repubblica di Cosenza.
FdI e Cinquestelle gli unici a non avere mai governato con Manna
Marcello Manna diventò indaco nel 2014 con un’aggregazione civica che spaziava da Forza Italia al Pd sino a settori della sinistra radicale. E’ stato confermato il 2019. Negli ultimi esecutivi ha governato con l’appoggio di tutti i partiti tranne FdI e Cinquestelle che non hanno mai avuto incarichi di governo cittadino.