Violenza sulle donne, psicologi e garanti si appellano alla sensibilità del premier Meloni
Violenza sulle donne, lo stupro di gruppo di Palermo, seguito dalla notizia arrivata proprio oggi di un caso analogo avvenuto a Caivano, si innestano su una realtà inquietante di cui la cronaca denuncia la recrudescenza di un dramma inesorabilmente in corso. Vicende, quelle di stupri e femminicidi, su cui solo qualche giorno fa il ministro dell’Istruzione Valditara ha annunciato interventi e progetti destinati alla scuola per sensibilizzare i giovani sul tema e insegnare una cultura del rispetto sempre più disattesa dai fatti. Una deriva su cui, psicologi e garanti per l’infanzia, oggi si appellano direttamente al premier Meloni, proprio in virtù della sensibilità dimostrata e ribadita sulla violenza di genere.
Violenza sulle donne, psicologi e garanti scrivono al premier
Così David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, in una lettera alla premier Giorgia Meloni pubblicata da Il Tempo, scrive: «Ancora una volta siamo tutti inseguiti dalla cronaca. Storie atroci come quella di Palermo raccontano di una violenza e uno smarrimento del quale come terapeuta e come rappresentante della nostra comunità professionale potrei raccontarti a lungo: rende i percorsi problematici e difficili. Le mete e gli obiettivi vaghi e confusi: Impoverisce il presente e sbarra la strada verso il futuro», sottolinea Lazzari nelle missiva al presidente del Consiglio.
Violenza sulle donne, gli appelli alla Meloni notoriamente sensibile al tema
Quindi precisa: «Ma non ti scrivo per proporti analisi. Voglio limitarmi a sottolineare che la dimensione psicologica, cioè la nostra soggettività, ciò che siamo e chi siamo, io, tu, tutti, come individui e membri di una comunità, non è qualcosa di scontato ed automatico. Ha necessità, come il nostro corpo, di nutrimento. Di fronte alla complessità del mondo abbiamo bisogno di una psiche aperta, accesa, responsabile». Concludendo: «Non è solo questione di salute. Di limitare il dilagare del disagio e dei disturbi. Ma di pieno sviluppo della persona umana. Il rispetto di sé stessi, degli altri, delle regole comuni. I valori, l’etica, non si improvvisano. Ma si costituiscono su una soggettività consapevole e responsabile».
Istanze e proposte, ma nessuna polemica
Un tema su cui trova un punto d’incontro anche la Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Sardegna Carla Puligheddu. La quale, in un’altra lettera indirizzata al premier proprio in virtù dell’attenzione sollecita che da sempre la Meloni dedica a un fenomeno drammatico in continuo aumento, chiede a sua volta al premier un «Patto di Stato contro la violenza di genere» per arginare il dilagare di una piaga, quella dei femminicidi, che non arretra. Anzi, che è di grande attualità. E allora: «Mi appello – scrive la Garante – alla sua nota sensibilità al problema della violenza di genere per sollecitare provvedimenti contro le discriminazioni. Contro la costruzione di una società che governa con forme unilaterali maschili. Incapace di riconosce il valore delle differenze e i diversi bisogni».