Stupro di gruppo a Caivano: in 6 abusano di due 13enni attirate con l’inganno in un edificio isolato

25 Ago 2023 9:22 - di Greta Paolucci
stupro di gruppo Caivano

Stupro di gruppo a Caivano: in 6 abusano di due cugine 13enni. Vittime e carnefici hanno quasi la stessa età… Una scia dell’orrore porta da Palermo a Caivano (hinterland napoletano), dove un branco di adolescenti – e un 19enne – ha abusato per ore di due cugine 13enni in un capannone abbandonato fino a qualche mese fa utilizzato dai clan per vendere droga ma poi abbandonato anche dagli spacciatori. Le hanno trascinate lì con l’inganno, con la scusa di poter giocare senza essere disturbati – racconta Il Mattino, e riprende Il Messaggero – l’avvocato delle vittime Angelo Pisani, che insieme ad Antonella Esposito e Clara Niola ha assunto la difesa delle due ragazzine. Poi, però, «purtroppo il “gioco” si è trasformato ben presto in tragedia»…

Stupro di gruppo a Caivano: in 6 abusano di due cugine 13enni

Una violenza brutale che nasce e si consuma ormai da tempo in quel coacervo di disagio e criminalità quotidiana cinta dai confini del Parco Verde di Caivano, tristemente noto alle cronache per la tragedia della piccola Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni violentata e poi buttata giù dall’ottavo piano dal suo stesso aguzzino. Una polveriera, ricorda il quotidiano capitolino, con «più di seimila abitanti, nessun servizio, dodici piazze di spaccio, una sola scuola e i bambini che giocano cercando di scansare le siringhe usate dai tossicodipendenti»…

L’ultimo orrore racchiuso nella polveriera del Parco Verde

Un coacervo di criticità e omertà, dolore e ferocia, in cui abusi e silenzi sono all’ordine del giorno. E dove i bambini sono le vittime incolpevoli di un sistema che ha fatto dei illegalità e paura una sfida quotidiana al diritto alla sopravvivenza. E allora, spiega in un esaustivo servizio Il Messaggero, «ieri mattina il Tribunale per i minorenni ha confermato la permanenza delle due cuginette in una casa famiglia nell’hinterland napoletano dove – su indicazione dei servizi sociali – erano state trasferite nei giorni successivi alla denuncia dello stupro».

Stupro di gruppo a Caivano, vittime e carnefici hanno quasi la stessa età

La violenza subita dalle due cugine tredicenni risale alla prima settimana di luglio. Il branco composto da almeno sei aguzzini: forse anche di più dal racconto delle vittime. Forse tutti coetanei delle vittime, trascinano le ragazzine con l’inganno in quel luogo abbandonato, già teatro di altri crimini e misfatti. Le indagini sono partite ad agosto, quando i familiari delle vittime, convinte a parlare e a liberarsi dal peso di quel segreto inconfessabile, presentano denuncia ai carabinieri. Oggi, per quello scempio perpetrato sulle piccole, ci sarebbe stato un fermo: quello dell’unico maggiorenne appartenente al gruppo.

Solo un componente del branco è maggiorenne…

Un ruolo, il suo, che le parole di una delle vittime mettono in luce in tutto il suo potenziale di violenza e sfregio. Parole, quelle di una delle due vittime, che riportate nero su bianco, mettono i brividi. Nel verbale redatto dagli specialisti dopo le visite delle giovanissime vittime effettuate prima all’Ospedale Santobono e poi al Cardarelli, quanto riportato spalanca una porta sull’orrore che difficilmente le due 13enni potranno dimenticare. «Circa due o tre mesi fa» – ha raccontato la ragazza che non ricorda esattamente la data – «un ragazzo di diciannove anni a lei noto la conduceva in una casa abbandonata in un parco e, dopo averla minacciata, la obbligava ad abbassarsi i pantaloni e lo slip e la costringeva ad avere un rapporto contro la sua volontà».

Stupro di gruppo a Caivano, le indagini proseguono

Intanto le indagini proseguono. Gli inquirenti sul caso sono al lavoro per accertare fatti e dinamiche: il vaso di Pandora è solo scoperchiato e il legale delle vittime non nasconde il timore «che possano venire fuori altri orrori». «Al momento sono stati sequestrati i telefoni cellulari. Poi – aggiunge l’avvocato Esposito esperta nella tutela dei minori – bisognerà capire quali provvedimenti saranno adottati in base all’età dei ragazzi. Qualcuno potrebbe avere anche meno di quattordici anni»…

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