Vannacci: “Crosetto? Gli devo rispetto e disciplina. Ingresso in politica? Non si sa mai”
Roberto Vannacci rinnova la sua “fedeltà” al ministro Crosetto e non esclude in futuro un impegno diretto in politica. In una dichiarazione rilasciata ad Affari Italiani il generale, finito al centro delle polemiche per il libro “Il mondo al contrario”, ribadisce che al ministro della Difesa Guido Crosetto gli deve “rispetto e disciplina, in modo assoluto e incondizionato”. Proprio Affari Italiani aveva organizzato, per la kermesse ” La piazza”, un incontro pubblico con Vannacci ed esponenti deli partiti a cui il generale ha deciso di rinunciare. “Ieri ho letto un articolo nel quale si diceva che, pur non essendo una manifestazione di carattere politico, parteciperanno tante personalità che fanno politica attiva. E io non ho scritto ‘Il mondo al contrario’ per fare questo e non voglio nemmeno che sorga questa interpretazione”.
“Non solo, ai militari è vietato fare propaganda politica – aggiunge il militare – e non volevo accostare il mio nome a quello di tanti politici. Mi sono scusato con l’organizzazione, con gentilezza. Sono abituato a mantenere le parole data e in questo caso mi è dispiaciuto molto dire di no. Quando mi è stato proposto l’intervento non avevo la minima idea di cosa fosse ‘La Piazza’ e che tale manifestazione potesse registrare la partecipazione di così tante personalità politiche”.
Vannacci: ” La politica? Nessuna porta chiusa”
Roberto Vannacci, tuttavia, nella dichiarazione ad Affari Italiani, non chiude le porte in faccia a un futuro impegno politico: “Faccio il soldato e voglio continuare a fare il soldato. Ma non chiudo la porta a nulla, la lascio sempre aperta. Potrei fare attività politica o anche imprenditoriale se la giudicassi opportuna, perché no ? Ma oggi il mio mestiere è fare il soldato”.
“Il libro l’ho scritto da solo: interpretazioni fuorvianti”
Il generale, sul libro che ha scatenato polemiche, precisa che “il libro me lo sono scritto da solo, parola per parola. Rispecchia pedissequamente il mio pensiero dalla prima all’ultima parola. L’ho letto, corretto, rivisto, punteggiato e perfino ho costruito io la copertina e fatto l’editing. Poi lasciamo pure che i dietrologi vedano attività eversive che non esistono” Roberto Vannacci chiarisce , in relazione al rifiuto di partecipare al confronto pubblico, che “La presenza di ministri non mi spaventa. Ma la mia partecipazione sarebbe potuta essere inquadrata in un’attività politica. D’altronde in questi giorni mi hanno messo in bocca molte parole , che sono come Giulio Cesare o che sono antisemita. Tutte cose fuorvianti”.