Rdc, Fornero faccia di bronzo. Pontifica contro il governo ma fu lei “dall’oggi al domani” ad inguaiarci
Elsa Fornero che fa la populista in tv è stato uno spettacolo indecoroso. La cosa più disgustosa da leggere ed ascoltare sono i “pontificatori” che in Tv o sui giornali processano il governo senza accennare a un minimo “mea culpa”: l’ex ministra del Lavoro del governo Monti è una di questi “pubblici ministeri” del governo Meloni. Da tempo arruolata dalla Stampa e da sempre coccolata settimanalmente da Giovanni Floris su La7 per fare da controcanto polemico all’esecutivo. Anche nell’edizione odierna del quotidiano di Giannini l’ex ministra “lacrime e sangue” tuona contro ( “La povertà si cura con le vere riforme”). Senza soffermarsi minimamente sulle riforme strutturali che il governo in nove mesi ha iniziato a fare con risultati eccellenti che hanno sbalordito i suoi stessi detrattori. L’altra sera a In Onda Fornero è stata pessima.
La faccia tosta della Fornero: cosa “dimentica”
Nel talk di La7 condotto da Luca Telese e Marianna Aprile ha potuto “mascherarsi” da Masaniello in gonnella, vessillifera delle lotte popolari e del rdc. Da ridere – o meglio- nel suo caso- da piangere. Sono molti gli immemori di questi tempi: dal Pd che definiva una “pagliacciata” il rdc e ora invoca la piazza; alla Fornero che dimentica la tragedia della sua riforma delle pensioni su decine di migliaia di italiani. Che si sono ritrovati senza assegno e senza stipendio per un suo errore.
Fornero si maschera da Masaniello ma scorda le sue tasse
Proprio questa circostanza fa capire il grado di faccia tosta con cui davanti ai microfoni, a proposito degli sms dell’Inps sulla cessazione del reddito grillino, ha detto: «Quello che è successo è un fatto increscioso che di nuovo denota una certa trascuratezza da parte del governo di una parte della cittadinanza». Con quale onestà intellettuale può definire “increscioso” un governo che mantiene un punto del suo programma sul quale è stata votata? «La povertà non si combatte con l’assistenzialismo, la porta della dignità di un uomo è il lavoro», aveva detto il premier nel suo discorso di insediamento l’ottobre scorso. E il percorso che sta seguendo con la sostituzione del reddito va in tale direzione.
Fu la Fornero dall’Oggi al domani ad inguaiare i lavoratori
Poi arriva il peggio: «Chi froda va scoperto ma non togli dall’oggi al domani il reddito alle persone in difficoltà, è una cosa veramente deprimente». Ecco, i particolari danno l’idea della faziosità: quel “dall’oggi al domani” grida vendetta. La sostituzione del sussidio è provvedimento stra-annunciato, dalla campagna elettorale del premier fino all’approvazine della legge finaziaria. La faziosità della professoressa qui sfiora il grottesco. Ma gli italiani non hanno memoria corta e ricordano che fu invece proprio lei “dall’oggi al domani” a sfornare una riforma delle pensioni che ha inguaiato gli italiani e che i successivi governi si stanno scervellando per superarne gli aspetti più duri per certi lavoratori. E’ stata lei, per un “errore” che fu conclamato a creare un “limbo” di disperati.
Nel 2011 disse: “Chiediamo un sacrificio”. E creò il limbo degli esodati
Era la fine del 2011 e la professoressa tra le lacrime – quete sì di coccodrillo- annunciava la riforma con la quale proprio lei chiedeva “sacrifici” agli italiani, perché il momento economico era era difficile «Abbiamo dovuto», disse. Ora c’è la guerra in Ucraina, l’inflazione, il caro bollette (calmierato dal governo); c’è stata l’informazione preventiva di nove mesi ma lei si ostina a cannoneggiare strumentalemente il governo ribadendo quella frase – “senza alcuna preparazione per le persone” – fa rabbia una volta di più. Insomma, livello di credibilità zero. Come quando pontificò contro il governo perché a suo avviso fa poco per i giovani. Anche in questo caso la memoria vacilla: fu lei a sbeffeggiarli invitandoli a non essere troppo “choosy”, cioè schizzinosi sui lavori che vengono loro proposti. Insomma, una volta di più le sue parole sono ora inaccettabili. Un basso profilo salverebbe la faccia.