Arrestato e rimesso subito in libertà: dopo soli tre giorni l’immigrato molesta i passanti
Immigrato molesta i passanti e crea il panico nella zona di Trento. Era stato arrestato tre giorni prima per aver dato in escandescenza nel parcheggio del centro commerciale “Le Valli”. Rimesso subito in libertà con l’obbligo di firma, il senegalese è stato protagonista di tre “azioni” nell’arco di poche ore. Il primo a Levico Terme alla Stazione ferroviaria. Poi a Borgo Valsugana in un esercizio pubblico nei pressi dell’ospedale. E infine all’interno dell’ospedale stesso.
Molesta i passanti, l’aggressività del senegalese
Nel primo caso alcuni cittadini avevano chiamato il 112 perché l’uomo stava urlando a squarciagola e molestando i passanti, rivolgendosi a loro con atteggiamento aggressivo. Solo dopo numerosi tentativi i militari sono riusciti a riportare il ragazzo alla calma riuscendo così ad accompagnarlo nella Compagnia di Borgo Valsugana per accertamenti.
Sdraiato a terra all’ingresso di un locale
Dopo pochi minuti la pattuglia è stata mandata in un esercizio pubblico poco distante dall’ospedale. L’immigrato stava nuovamente importunando i passanti e gli avventori sdraiandosi addirittura davanti all’ingresso del locale per bloccarne l’uscita. Anche in questo caso, dopo più di un’ora, con l’ausilio di una pattuglia della Polizia Locale e grazie all’intervento di una assistente sociale, il senegalese è stato convinto a farsi accompagnare al Pronto Soccorso per essere sottoposto a visita psichiatrica.
Molesta i passanti, si scaglia contro l’operatore sanitario
Anche all’interno, però, ha continuato a mantenere un comportamento molto aggressivo, fino a scagliarsi contro un operatore sanitario costringendo carabinieri e agenti a immobilizzarlo per farlo sedare. L’uomo è stato nuovamente denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, disturbo delle occupazioni delle persone e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Contestualmente la Compagnia Carabinieri di Borgo Valsugana ha chiesto all’autorità giudiziaria competente una misura cautelare più restrittiva rispetto all’obbligo di firma, qualora sotto il profilo sanitario non venga ritenuto di trattenerlo in una struttura idonea.