Veronesi dirige bendato, e sulla Bohème stile ’68 tuona: Puccini? Non descrive contestatori comunisti

15 Lug 2023 19:33 - di Chiara Volpi
Veronesi Bohème

A Lucca e dintorni divampa il fuoco della polemica in musica: ma stavolta il clima incandescente non c’entra. C’entra, semmai, la discussa rivisitazione sessantottina andata in scena ieri in una prima piuttosto movimentata dell’opera di Puccini in cartellone al Festival Pucciniano di Torre del Lago, con il maestro Alberto Veronesi protagonista di una vibrante contestazione della scelta del regista francese Christophe Gayral e dello scenografo Christophe Ouvrad, che hanno ambientato le vicende di Rodolfo e Mimì non nella Parigi di fine ‘800, ma in quella del Maggio del ’68.

Il Maestro Veronesi sul podio di Torre del Lago dirige l’orchestra bendato

Così come c’entrava, solo qualche giorno prima, l’inaccettabile attacco sferrato a Beatrice Venezi, vittima di un delirio censorio che, a pochi giorni dall’esecuzione dell’Inno a Roma in cartellone al Lucca Summer Festival, si è ritrovata al centro di veementi inviti a non eseguire quel pezzo scelto per le celebrazioni del centenario di Giacomo Puccini.

La scelta in aperto dissenso con la messinscena sessantottina della “Bohéme”

E così, il bis virtuale di polemiche e recriminazioni va in scena ieri sera a Torre del Lago. Quella sorta di rivisitazione del capolavoro pucciniano presentata dal regista francese Christophe Gayral. Con l’eroina tisica in minigonna e altri scenografici richiami alla contestazione giovanile, proprio non sono andati giù al Maestro Veronesi che, salito sul podio con gli occhi bendati da una fascia nera, anche dopo la messinscena, ha confermato a Qn: «Non voglio vedere queste scene». Scene che, come già anticipato nei giorni scorsi dal sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, tradiscono «ogni visione e spirito pucciniano».

«Questo allestimento tradisce i valori universali di Puccini»

Tanto che, anche all’Adnkronos, oggi il direttore d’orchestra ha ribadito: «Ho diretto bendato in dissenso con l’ambientazione dell’opera che attribuisce a Puccini valori. Ambienti. Ed emozioni, diversi da quelli che lui intendeva evocare. Ma l’ho fatto anche per protestare simbolicamente per il ruolo che oggi i direttori d’orchestra hanno, relegato sempre di più a battitori del tempo con una frattura tra la parte drammatico-scenica e quella musicale. Laddove invece si deve creare uno spettacolo condiviso. Io ho cercato di crearlo. Ma non ci sono riuscito, perché non approvavo né la regia. Né la scenografia».

Il precedente delle critiche di Sgarbi alla messinscena francese

Non solo. A chi ha polemizzato sull’eventualità che il Maestro abbia voluto in qualche modo accogliere l’invito del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi – che nei giorni scorsi aveva chiesto a Veronesi di non dirigere questo allestimento della Bohème – il direttore d’orchestra milanese ha voluto precisare con nettezza: «Sgarbi è un amico, ma non ha influito sulla mia scelta. Del resto – sottolinea Veronesi – non credo che Sgarbi, in qualità di esponente del Governo, possa permettersi di chiedere a qualcuno di non dirigere, e quindi di entrare in una scelta artistica. Sarebbe fuori luogo. In realtà è un problema mio personale con questa messa in scena».

Il Maestro Veronesi: « I personaggi di Puccini non sono dei contestatori comunisti»

E infatti, in un altro passaggio della sua conversazione con l’Adnkronos il Maestro rilancia: Avevo «chiesto una Bohéme rispettosa delle emozioni e del messaggio di Puccini, accettando senza problemi la trasposizione nel tempo. Ma non quella di valori e ideali. Non è questione politica, ma solo di attribuzione di valori a Puccini, che lui non intendeva mettere in scena nell’opera. I suoi personaggi non sono dei contestatori comunisti. La loro forza sta nell’esprimere sentimenti. Stati d’animo. E pensieri che sono di tutti noi. In questo spettacolo, invece, si caratterizza solo una parte dell’umanità».

«Se cambieranno qualcosa toglierò le bende. Altrimenti dirigerò nuovamente bendato»

E ancora. «Potevano fare anche un allestimento sulla luna – prosegue il Maestro –. Se fosse stato in linea con la poetica emotiva di Puccini che riguarda tutta l’umanità, l’avrei diretto senza problemi. Qui però c’è una distorsione del messaggio». Dunque, la domanda che i più si pongono ora diventa: Il 29 luglio La Bohème torna in scena a Torre del Lago, sempre con Veronesi sul podio. Il direttore d’orchestra si presenterà sul podio bendato? Anche in questo caso la risposta è netta e dirimente: «Se cambieranno qualcosa allora toglierò le bende, altrimenti dirigerò nuovamente bendato». Oltretutto ha dimostrato chiaramente di conoscere la partitura a memoria, e di poter dirigere l’orchestra anche a occhi chiusi…

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