Una giovane piange per il clima e Pichetto si commuove: “Preoccupato per voi e i miei nipoti” (video)
A Giffoni la commozione di Gilberto Pichetto, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: il detonatore si chiama Giorgia, una ragazza della Impact, nella Sala Blu della Multimedia Valley che piange alla fine del suo intervento.
Giorgia piange, il ministro Pichetto si commuove con lei
Prende il microfono: ”Ministro – così esordisce – soffro di eco-ansia. In questi giorni la mia terra brucia. Sta bruciando tutto”. Giorgia si ferma, scoppia in lacrime, mentre piange, Pichetto Fratin la guarda sensibilmente colpito. La giovane prova a riprendere, la voce le si spezza, ma continua: ”Lei non ha paura – così continua – non ha paura per i suoi figli, per i suoi nipoti?”. La risposta che non ti aspetti è l’emozione di un ministro che per qualche secondo esce fuori dal ruolo istituzionale e si ritrova sul palco, uomo, padre e nonno:
Il ministro dell’Ambiente ai giovani di Giffoni: ho il dovere di salvare il vostro futuro
‘Io – le risponde – ho la forza del dubbio. Glielo dico sinceramente. Ma abbiamo il dovere, ho il dovere da ministro, di impegnarmi per salvare il vostro futuro e quello dei miei nipoti”. Pichetto a quel punto piange. Le lacrime gli rigano il volto. Le asciuga con la mano. La sala applaude con il cuore. I ragazzi di Giffoni lo ringraziano. Per aver mostrato il lato umano delle istituzioni, il volto autentico di un uomo che serve lo Stato avendo a riferimento la comunità che è chiamato a guidare con la sua azione di governo. Ad ascoltarlo il fondatore di Giffoni, Claudio Gubitosi, il presidente dell’Ente Autonomo Giffoni Experience, Pietro Rinaldi, il direttore generale di Giffoni, Jacopo Gubitosi, il sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano.
I temi della giornata sono estremamente sensibili. Impattano sulla vita dei ragazzi che, molto più degli adulti, hanno una consapevolezza green. Si parte dal cambiamento climatico, dal contrasto alle emissioni di CO2. Il Ministro risponde con garbo, ma anche con fermezza.
”Chi governa – dice – ha il dovere di leggere la realtà e ci rendiamo conto che siamo tutti condizionati dal cambiamento climatico. Lo stiamo affrontando con determinazione, ma anche con realismo e con l’obiettivo di arrivare alla neutralità delle emissioni nel 2050 e con quello intermedio del 55% entro il 2030. Dobbiamo recuperare un po’ sul passato e non dobbiamo dimenticare che nel nostro Paese i due terzi dell’energia elettrica sono prodotti ancora da fossili. Io stesso ho dovuto firmare l’atto di indirizzo per il carbone. E’ stata come una coltellata. Ma la realtà è questa e il mio auspicio è di ribaltare questo rapporto nel 2030 con un terzo di energia elettrica di provenienza fossile, e solo da gas, che tra i fossili è il meno inquinante”.
“L’Italia pesa meno dell’uno per cento nelle emissioni globali da gas serra”
La parola chiave è, perciò, realismo. Avere chiari gli obiettivi, certo, ma senza tralasciare il contesto in cui ci si muove: ”Bisogna misurarsi con la realtà – dice – e anche con l’economia perché il rischio è che a pagare le conseguenze di tutto questo siano coloro che sono già indietro, i poveri del mondo”. I giovani, dice il Ministro, hanno un grande compito, quello di far comprendere ai governi quanto queste questioni siano importanti per loro ”perché – dice – il pianeta noi ce lo abbiamo in prestito, appartiene a loro”.
Ma non si può non avere un approccio di grande lucidità: ”Sognare va bene – dice – ma non si può perdere il contatto con la realtà. Resta la necessità di intervenire. Lo dico da nonno di otto nipoti. Sono dell’idea che l’Europa ce la possa fare ad arrivare alla neutralità delle emissioni nel 2050 ”. Il problema ovviamente va inquadrato in una sua dimensione internazionale, globale: ”L’Italia – ha aggiunto Pichetto – pesa meno dell’uno per cento nelle emissioni globali di gas serra. Alle Cop di Parigi a quella di Glasgow l’impegno espresso è verso quei Paesi che soffrono di più, che sono meno ricchi. L’Europa, non dimentichiamolo, è ricca rispetto a tanti miliardi di persone che vivono in difficoltà”. Il ministro ribadisce: “Non discutiamo gli obiettivi concordati con l’Europa in materia climatica, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra e ragionare su come raggiungerli”.