Tv, Fabio Fazio si sveste dei panni del martire: «Sono sempre stato libero. Alla Nove rinasco»
«Alla mia età dopo 40 anni di televisione, rinascere è il più bel regalo che si possa ricevere. L’opportunità di avere tutto nuovo e tutto da fare non è scontata». Pensieri e parole di Fabio Fazio, il grande pseudo-epurato della Rai ora alla Nove, dove è in realtà approdato sulla base di un compenso stratosferico. Buon per lui, ma che almeno la si pianti con il vittimismo fuori luogo. Fabio Fazio ha parlato in occasione della presentazione dei palinsesti di Warner Bros Discovery, il gruppo che edita la Nove, emittente che annovera tra i suoi asset più pregiati anche lo show di Maurizio Crozza e programmi di approfondimenti curati da Peter Gomez.
Così Fabio Fazio alla presentazione dei palinsesti
Come da copione, il conduttore ha esordito con il ringraziamento ai nuovi colleghi che ci hanno dato questa seconda possibilità di rinascita. «Io – ha aggiunto – penso sinceramente che l’ingrediente fondamentale per fare televisione sia essere liberi, che non vuol dire essere liberi di dire tutto ciò che ti passa per la testa. Prima di esprimere un’opinione ci devi pensare cento volte, ma c’è un aspetto della libertà che è irrinunciabile per chi fa televisione: la libertà di essere contemporanei. La televisione non può avere limite di nessuna narrazione precostituita, perché altrimenti non riesci a raccontare la realtà e a essere contemporaneo».
«Qui c’è una bella aria di leggerezza»
A chi gli chiedeva se ora si senta più libero che nella precedente esperienza in Rai, Fabio Fazio ha fornito una risposta destinata a spazzare chi in queste settimane voleva infilargli il cilicio del martirio. Eccola: «Sì assolutamente, c’è un’aria di leggerezza. Tornare a fare il nostro mestiere parlando delle cose che facciamo è qualcosa che ho cercato di fare sempre nella mia vita, ma – ha concluso Fazio – non è che prima non fossi libero, io sono sempre stato libero e infatti eccomi qua».