Rapinarono a dicembre il figlio di Matteo Salvini, condannati ed espulsi due egiziani
Federico Salvini ha avuto giustizia. I due egiziani che rapinarono l’antivigilia di Natale scorsa il figlio del vicepremier Matteo, sono stati condannati con rito abbreviato a 4 anni e 6 mesi di reclusione ea 3 anni e 9 mesi, oltre a una multa da 1.200 e 1.000 euro. Si tratta di due giovani egiziani, rispettivamente di 22 e 27 anni, .Lo ha deciso questa mattina il gup Guido Salvini, che ha ordinato per i due anche l’espulsione dal territorio nazionale, a pena espiata. Le indagini, condotte dalla squadra mobile della questura di Milano e coordinate dalla pm Barbara Benzi, avevano permesso di contestare ai due giovani anche un’altra rapina, avvenuta il giorno di Natale. I due imputati, entrambi rei confessi, grazie a una colletta di amici, hanno anche risarcito con qualche possibilità di euro le due vittime (insieme a Federico Salvini anche un altro uomo ). Per questo sono state loro riconosciute le attenuanti generiche, equivalenti alle aggravanti.
La sera del 23 dicembre e la rapina a Federico Salvini
Federico Salvini stava camminando in strada, in via Jacopo Palma, zona Gambara, quando verso le 20.30 del 23 dicembre i due egiziani lo avvicinarono, chiedendogli una sigaretta. Lui rifiutò e fu inseguito, poi fermato, preso per il bavero, minacciato con una bottiglia di vetro, costretto a sedersi a terra e a consegnare l’iPhone e il portafogli, che i due gettarono a terra, dopo averne prelevato il contenuto, circa 200 euro in contanti.
La denuncia
Il figlio del segretario della Lega avvertì subito la polizia e denunciò la sera stessa la rapina subita. Il telefono rubato, dotato di geolocalizzazione, venne ritrovato il giorno successivo, grazie alla segnalazione del titolare di un negozio di parrucchiere. Il commerciante scattò anche una foto a uno dei ragazzi, che fu riconosciuto da Federico Salvini. Le indagini della squadra mobile consentirono di risalire anche a una seconda rapina effettuata dai due giovani egiziani con lo stesso modus operandi la notte di Natale: la vittima era un uomo di 38 anni, avvicinato con la scusa di aver bisogno di un accendino e poi inseguito, spintonato a terra e minacciato con un coccio di bottiglia. Oggi la condanna e l’espulsione.