La Cisl rilancia sulla partecipazione dei lavoratori nella gestione delle aziende: “Iniziare da quelle romane”
La Cisl rilancia sulla partecipazione dei lavoratori nella gestione delle aziende e propone un test significativo: le municipalizzate del Comune di Roma come primo esempio di co-gestione. Com’è noto il segretario nazionale, Sbarra, ha promosso la raccolta di firme per attuare l’articolo 46 della Costituzione ma la sezione Fit Cisl, ha già pensato al modo di mettere in pratica la proposta. “Questa legge ci dà lo spunto per sperimentare qui nel Lazio, nelle aziende partecipate, quelle che erogano un servizio pubblico come i rifiuti o i trasporti, sistemi partecipativi, perché riteniamo che la qualità del servizio si ottenga con il coinvolgimento dei lavoratori”, ha annunciato Marino Masucci, segretario generale delle Fit Cisl Lazio. “Gli schemi partecipativi servono proprio a questo- ha specificato- e cioè a dare a tutti i lavoratori il senso di quello che fanno, quindi il senso del lavoro, nell’ottica del bene comune. Questo è ciò che abbiamo in mente di fare: proporre all’amministrazione e alle altre organizzazioni sindacali la partecipazione come modello di riferimento nelle aziende partecipate del Comune di Roma”.
L’articolo 46, Fanfani e il corporativismo
L’articolo 46 fu imposto nella Costituente da Amintore Fanfani, piccolo, grande uomo politico aretino , docente universitario ed allievo di Ugo Spirito. Non vi è dubbio che in quella proposta ci fu la traccia del corporativismo fascista, il cui studio interessava gran parte del mondo cattolico. Fanfani, che diventò sei volte presidente del Consiglio ( superato solo da Andreotti) e segretario nazionale della Dc, fu poi uno degli artefici principali della nascita del centrosinistra. L’articolo 46 rimase sempre inapplicato.