Su “Intervento nella società” l’appello di Pedrizzi ai cattolici “timidi” con il Papa sulla pace
“Continuano a restare inascoltati gli appelli di Papa Francesco sulla pace, il quale però non perde occasione per battere tutte le strade possibili. E cosi ha incaricato il Presidente della Conferenza episcopale italiana, il Cardinale Matteo Zuppi ‘a condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace’. La scelta è caduta su uno degli esponenti della Chiesa che più ha maturato esperienze nei rapporti internazionali. Infatti Zuppi curò per la Comunità di Sant’Egidio, gli accordi di pace in Mozambico nel ’92, quelli per il Guatemala a metà anni Novanta, in Burundi, nel 2003 e poi la stessa Comunità è già impegnata negli aiuti umanitari in Ucraina. Questa scelta, oltretutto, essendo Zuppi il Presidente della Conferenza dei Vescovi italiani, potrebbe anche servire a mobilitare il mondocattolico italiano che si mostra ancora troppo tiepido nel sostenere il Santo Padre nella sua opera di pace…”. Si apre così l’editoriale del senatore Riccardo Pedrizzi, che dedica gran parte dell’ultimo numero del trimestrale “Intervento nella società” al tema della pace, su cui il Papa si sta spendendo come mai era accaduto prima, non sempre sostenuto dalla fiducia e dalla mobilitazione dei cattolici, a cui Pedrizzi, da presidente del Cts dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, rivolge un pressante appello.
Intervento nella società, l’appello di Pedrizzi ai cattolici
Propriol’Ucid, nelle pagine interne, trova grande spazio con il resoconto della serata del 28 marzo, la cosiddetta “Cernobbio” romana, in cui si è celebrata l’inaugurazione dell’anno sociale con presenze di ministri di primo piano, da Tajani a Roccella, di cui sul giornale siospitano i contributi, il primo sulle strategie di approvvigionamento energetico, il secondo sull’inverno demografico che rappresenta una delle priorità del governo Meloni.
Su fronte estero, da segnalare la sincera analisi dell’ex sottosegretario Alfredo Mantica sull’abbandono politico dell’Africa e l’impotenza sul tema della corruzione, che tanti problemi genera all’Occidente. Sul fronte dei diritti e della famiglia, da segnalare l’articolo di denuncia della filosofa Lucia Comelli sulla deriva “no gender” del Comune di Roma, l’indignazione del professor Gian Luigi Gigli sul tema dell’utero in affitto, ma anche la difesa della lingua italiana con articoli di Girelli, Di Muccio Di Quarto e Antonelli. Sul tema delle riforme, Domenico Fisichella, Agostino Carrino e Tommaso EdoardoFrosini affrontano la questione presidenzialismo e delle elezioni dirette del premier, su cui il centrodestra sta cercando una propria proposta politica da sottoporre all’opposizione.