Zelensky: “La guerra finirà quando vinceremo noi”. E gli Usa: “C’è già una proposta in 10 punti”
“La guerra in Ucraina andrà avanti “fino alla vittoria. Quando vinceremo, la guerra si fermerà. Oppure la Russia può fermare la guerra, tornando nel suo territorio e lasciando il nostro”. Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a Bulboaca a margine del summit della Comunità Politica Europea in Moldavia. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg “ci sostiene”, ma “abbiamo bisogno dell’unità di tutta l’alleanza. Ci stiamo lavorando”, conclude.
Tutti gli alleati Nato concordano sul fatto che l’Ucraina entrerà nell’Alleanza e “non spetta a Mosca un veto contro l’allargamento della Nato”, ha detto in effetti da Oslo Stoltenberg. “Tutti gli alleati concordano sul fatto che il compito più urgente e importante ora è garantire che l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente“. “Dobbiamo fare in modo che la storia non si ripeta – ha aggiunto – dobbiamo disporre di un quadro che fornisca garanzie per la sicurezza dell’Ucraina dopo la fine della guerra”.
Kirby: “Zelensky ha un piano di pace in 10 punti”
Gli Usa, ovviamente, concordano: “Sta al presidente ucraino decidere “quando negoziare”, è Volodymyr Zelensky che “deve essere pronto a sedersi” al tavolo del negoziato e “le condizioni devono essere accettabili per lui”. E’ la posizione, ribadita dal portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby che ha risposto alla domande dei giornalisti sull’ipotesi di un vertice per la pace in Ucraina. Kirby ha, poi, ricordato che la parte russa “non è interessata affatto” al negoziato, da parte sua “c’è zero inclinazione” ad avviare colloqui. Stiamo parlando con gli ucraini da molti, molti mesi” del negoziato, “il presidente Zelensky ha una proposta in 10 punti per quella che definisce una pace giusta e noi stiamo cercando di lavorare con il suo team per aiutarlo a realizzarla”, ha sottolineato Kirby, secondo cui gli Stati Uniti sostengono “i passi verso la pace”, ma ogni proposta deve avere il sostegno del presidente ucraino per essere “credibile e sostenibile”, ha detto. Secondo Kirby, l’attuale aggressione russa all’Ucraina “non è l’atto di una nazione che ha un progetto serio di diplomazia in questo momento”.
La Casa Bianca: “Dobbiamo lavorare per la pace con gli ucraini”
Alla domanda, poi, su quale sia il senso di un vertice per la pace con i leader mondiali, ma senza la Russia, di cui ha parlato il Wall Street Journal, il portavoce ha replicato: “Bisogna lavorare con gli ucraini”. “Ma dove e quando, o anche se i russi possono essere portati al tavolo, deve essere il presidente Zelensky a deciderlo – ha ribadito Kirby -. Deve essere lui pronto a sedersi e a parlare e le condizioni devono essere accettabili per lui, e poi si può procedere a vedere se i russi possono farne parte”. Ma, ha concluso, finora Vladimir Putin “ha mostrato assolutamente zero inclinazione” per la pace, e la presenza della Russia al tavolo del negoziato è per ora una “grande questione accademica”.