Rai, “Basta gay e gaie in tv”: Claudio Lippi scatenato. L’azienda: “Parole lesive. Escluse collaborazioni”

9 Giu 2023 11:56 - di Redattore 89
claudio lippi

“Alcune affermazioni di Claudio Lippi riportate dagli organi di informazione sono lesive della reputazione della Rai e dei propri dirigenti. Pertanto è da escludere qualsiasi tipo di collaborazione con il conduttore”. È quanto si legge in una nota di Viale Mazzini, diramata stamattina, dopo la pubblicazione di un’intervista nella quale Lippi ha sostenuto, tra l’altro, che “Andrea Coletta, il direttore che per fortuna non c’è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out”.

Claudio Lippi scatenato contro “gay”, “farabutti” e “kultura con la k”

Lippi, in un’intervista all’agenzia Dire, ripresa da La Stampa, si è prima scagliato contro la Rai della “kultura con la K”, impersonata da Fazio e Annunziata, e poi, parlando della necessità di “portare il talento” nella tv pubblica, ha lanciato quelle accuse che hanno suscitato la ferma reazione di Viale Mazzini. “Fazio e Littizzetto? Se ne sono andati loro. Fazio ha raccontato bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? Ma dai…”, ha detto tra l’altro Claudio Lippi, additando il conduttore di Che tempo che fa come “un farabutto: lui e la sua sorellina avevano già pronto un contratto milionario con Discovery. Ma sa che c’è? Basta pigiare il nove sul telecomando per vederli ancora, qual è il problema?”. Quanto a Lucia Annunziata, poi, ha sostenuto che si tratta di una tv che fa “propaganda, kultura con la k. Ora basta. L’ha vista l’intervista alla ministra Roccella? Cattiva, aggressiva. Non è Rai quella”.

Le idee per due programmi, ma nessun contratto con la Rai

Nel corso del suo colloquio con la Dire, Lippi ha anche affermato di essere al lavoro su due programmi per la tv pubblica: uno sulle liti condominiali, con l’ipotesi di titolo “Condominio Italia”, e uno, “Ieri, oggi”, con materiale di archivio Rai. Lo stesso conduttore, però, ha anche chiarito l’assenza di qualsiasi impegno formale con l’azienda. “Finché non firmo il contratto non ci credo”, ha aggiunto il conduttore 78enne, che ha concluso l’intervista domandandosi se “allora anche noi etero dovremmo fare coming out” per poi rivolgersi al cronista dicendo: “Vabbè, basta, dirà che sto delirando…”.

Nessun margine per polemiche politiche

Le parole di Claudio Lippi, candidate ideali a una strumentalizzazione politica, sono state immediatamente commentate su Twitter da Carlo Calenda, che le ha definite inadatte a “un Paese occidentale”. E di parole “vergognose e che si commentano da sole” ha parlato anche la senatrice M5S Dolores Bevilacqua, che ha anche sottolineato l’opportunità del tempestivo intervento della Rai: “Bene ha fatto a escludere ogni collaborazione”.

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