Incidente all’asilo, Lavinia è in coma da 6 anni. Il legale: ci hanno offerto un euro di risarcimento danni
Non riescono ancora ad avere giustizia i genitori di Lavinia Montebove, la bimba che, nel 2018, quando aveva 16 mesi, venne investita mentre gattonava nel parcheggio dell’asilo nido “La Fattoria di Mamma Cocca” a Velletri, in provincia di Roma, da una macchina guidata da Chiara Colonnelli, madre di una bimba che frequentava la struttura. Da allora Lavinia, che oggi ha 6 anni, è in stato vegetativo.
Il prossimo 19 giugno nel Tribunale di Velletri ci sarà la tredicesima udienza del processo di primo grado in cui sono imputate la maestra Francesca Rocca, accusata di lesioni colpose gravissime e abbandono di minore, e la mamma alla guida dell’auto Chiara Colonnelli, accusata di lesioni gravissime.
«Per sopravvivere, a causa di quanto le è accaduto, ha bisogno di una costosa assistenza, decine di migliaia di euro l’anno, dice all’Adnkronos Cristina Spagnolo, avvocato della famiglia della piccola Lavinia Montebove. «La Asl copre a malapena metà dei suoi bisogni con 12 ore di assistenza infermieristica anziché 24. Mezza giornata resta quindi a carico» di Lara Liotta e Massimo Montebove, i genitori della piccola.
«Per assicurarle un futuro – prosegue l’avvocato Spagnolo – abbiamo fatto una transazione con l’assicurazione della macchina della investitrice, che non è affatto integrale, come risulta dalle carte, e che non ha effetto per la maestra, se non nella misura in cui chiederemo che sia chiamata a risarcire la differenza tra quanto liquidato in transazione e quanto spetterebbe a Lavinia. Francesca Rocca è stata capace, dal canto suo, di proporre solo un risarcimento di un euro, che abbiamo respinto. Chiarisco questi fatti per amore di verità e giustizia rispetto ad alcune versioni non corrette che sono trapelare sui media e sui social».
‘«Quanto accaduto a Lavinia non doveva succedere – ha sottolineato l’avvocato – ed è accaduto per una gravissima omissione della maestra rispetto ai suoi obblighi di vigilanza. Questa è la verità dei fatti che ci auguriamo la sentenza possa acclarare. Doloso o colposo che sia il reato contestato alla titolare dell’asilo, Francesca Rocca, non cambia la sostanza».
Lavinia è in stato vegetativo da 6 anni
«È anche il caso di precisare e ricordare – prosegue Spagnolo – che Francesca Rocca ha lasciato i bambini soli con una minore di dieci anni per portare Lavinia in pronto soccorso a Velletri, senza chiamare il 112. Una scelta, quella di prelevare da terra una traumatizzata gravissima e di portarla in ospedale in auto col supporto della investitrice, che ha solo peggiorato la situazione. Non solo. Dopo aver affidato Lavinia ai medici, Rocca ha usato il telefonino solo per urlare in una chiamata alla madre che sua figlia era stata investita, facendole venire un malore, e non si è preoccupata di contattare subito qualche adulto per correre all’asilo, dove aveva lasciato gli altri bambini da soli, tra cui il fratellino di Lavinia, Edoardo. Per lei evidentemente le cose erano a posto così. Nel processo poi ha cercato poi di fare credere di averli lasciati a una sua amica, che abbiamo denunciato per falsa testimonianza».