Francia, 17enne fugge da un posto di blocco, ucciso dalla polizia. Rivolta nelle banlieu (video)

28 Giu 2023 9:44 - di Redazione

La morte di un 17enne, di cui è stato diffuso solo il nome, Naël, ucciso da un agente dopo essere fuggito ad un posto di blocco, torna ad incendiare le banlieu francesi ricordando brutalmente alla Francia di Macron che il problema dell’immigrazione non può non essere affrontato come è stato fatto ora, voltando le spalle all’Italia, ma, necessariamente, in una prospettiva europea e coordinata e che l’Italia non può essere lasciata sola.

Fatto sta che è stata una notte di disordini a Nanterre e in altre località della banlieu settentrionale di Parigi, che in Francia rappresentano delle vere e e proprie bombe sociali.

I disordini sono iniziati ieri sera con una manifestazione davanti alla stazione di polizia di Nanterre e si sono poi rapidamente estesi, come un virus, alle località vicine.

Una folla inferocita radunatasi a Nanterre dopo l’omicidio del 17enne ha dato fuoco a bidoni della spazzatura, ad automobili e a una scuola elementare mentre i reparti di emergenza sono finiti sotto una pioggia di petardi.

Gruppi di rivoltosi hanno eretto barricate tra i palazzi, ostacolando le operazioni dei vigili del fuoco.

A Mantes-la-Jolie la folla ha tentato di dare fuoco al municipio.

La polizia ha usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma ma, ad un certo punto, ha dovuto desistere e ritirarsi. Quindici persone, alla fine, sono state arrestate.

A scatenare i disordini la diffusione del video, ripreso dal cellulare di un testimone e verificato dal canale France Info, che mostra due agenti parlare con il ragazzo fermato a bordo di una potente auto di colore giallo.

Uno dei due agenti, quello più vicino al cofano, tiene una pistola puntata verso la portiera del conducente dell’auto gialla ferma. Nel video si sente l’agente urlare “ti sparo in testa”.

Ad un certo punto il giovane guidatore al volante accelera improvvisamente e l’ufficiale spara a distanza ravvicinata, ferendolo a morte.

L’auto gialla prosegue la sua corsa andandosi poi a schiantare contro un palo.

France Info ha riferito che l’agente è stato subito preso in custodia dalla polizia perché sospettato di omicidio colposo.

Secondo il ministro dell’Interno della Francia,  Gérald Darmanin, l’inspection générale de la Police nationale, l’organo di controllo della polizia, il cosiddetto Ipgn, ha avviato un’indagine interna sull’incidente. Che ha scatenato anche una dura polemica politica.

“La pena di morte non esiste più in Francia. Nessun agente di polizia ha il diritto di uccidere se non per legittima difesa“, ha twittato il leader di sinistra Jean-Luc Mélenchon, invocando una riforma totale della polizia.

Dal canto suo il leader dei Républicains, Éric Ciotti, ha, invece, espresso il suo sostegno alla polizia: “la notte sarà dura, voi siete i difensori della nostra sicurezza collettiva. Niente giustifica questo caos!” ha twittato.

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