Salone del libro, FdI contro Lagioia: “Teatrino intimidatorio spacciato per democrazia”

22 Mag 2023 15:17 - di Gabriele Alberti
Foti. malan lagioia Salone

Tiene banco la grave prova di intolleranza al Salone del Libro di Torino nei confronti del ministro Roccella. Il presidente dei senatori di FdI, Lucio Malan, leggendo le surreali ricostruzioni dell’accaduto che ha impedito al ministro di parlare del suo libro non può che intervenire. La deformazione dei fatti è totale.  Ancora stamane in tv il direttore dell’evento torinese propalava una versione smentita da chi era lì presente in quell’increscioso sabato. “Leggo con incredulo stupore le parole dette da Nicola Lagioia ad Agorà. È grave che il direttore del Salone del Libro, uno dei più importanti appuntamenti culturali d’Italia, giustifichi gli squadristi che hanno impedito uno degli eventi del salone stesso. Significa istigare ad altri assalti del genere; significa negare la cultura che deve essere fondata sul dialogo e il confronto, almeno in un Paese libero. Ma, come molti radical chic, Lagioia accetta il dialogo solo con chi la pensa come lui“.

Salone del libro, Malan: “Lagioia nega la cultura del dialogo”

L’episodio è stato gravissimo. “È incredibile – prosegue Malan leggendo i commenti degli intellettuali alla Saviano – giustificare le urlanti presunte femministe in base a un processo alle intenzioni: attribuendo alla ministra Roccella di voler modificare la legge sull’aborto. Tanto più considerato che il programma di Fratelli d’Italia esclude totalmente di farlo. Incredibile che affermi che la ministra potrebbe farlo ‘con una firma’;  dimostrando di essere in mala fede oppure di non conoscere neppure vagamente la Costituzione. Incredibile che accusi Eugenia Roccella di mancanza di dialogo quando è proprio lei ad averlo chiesto agli squadristi graditi a Lagioia. Capaci invece solo di urlare slogan imbecilli e impedire a lei di parlare”.

Salone del libro, Foti: “Lagioia con le sue parole getta la maschera”

Giustificare chi ha impedito di parlare al ministro Roccella non è accettabile. Si è trattato di un’azione antidemocratica bella e buona che davvero non può trovare argomenti a sostegno. Malan non sa dà pace di fronte a un totale rovesciamento dell‘evento: “La svolta autoritaria, che il direttore del Salone attribuisce al governo, può venire solo da coloro che giustificano coloro che impediscono l’espressione delle opinioni che non piacciono”. Ancora più sconcertato dalle giustificazioni degli attivisti antidemocratici è il presidente dei deputati di FdI, Tommaso Foti. “Nicola Lagioia, getta la maschera una volta per tutte. Le dichiarazioni che ha rilasciato in tv, parlando di ‘rischio virata autoritaria’ e di ‘manganelli’; confermano come il suo tentativo di mediazione avvenuto sul palco del Salone del libro di Torino con i contestatori del ministro Roccella sia stato solo una messa in scena”.

FdI sul caso Roccella: “Teatrino intimidatorio spacciato per democrazia”

“Semmai – prosegue Foti-  l’unica virata di cui dovrebbe parlare è il teatrino intimidatorio e vile, spacciato per democratica contestazione, contro Roccella. Alla quale ribadiamo tutta la nostra solidarietà. Queste sue esternazioni dimostrano come Lagioia risulti essere a questo punto complice occulto dei radical chic che hanno letteralmente tolto la parola al ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità”. Foti nota un parallelismo tra il direttore del Salone del libro di Torino con le più gravi parole pronunciate dalla segretaria dem. Che a commento dell’episodio ha negato la dinamica dei fatti: “Il governo ha seri problemi con il dissenso”. Ebbene, Foti fa notare come Lagioia “con le sue provocatorie dichiarazioni si accompagna alla segretaria del Pd Schlein: anch’ella unicamente preoccupata di difendere i violenti e i sopraffattori. Le urlatrici di Torino possono festeggiare la ufficiale adesione di Lagioia e di Schlein al loro movimento”.

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