Prodi, nonostante la batosta, insiste con la linea perdente a sinistra: c’è una deriva autoritaria

31 Mag 2023 8:18 - di Vittoria Belmonte
Prodi

Nonostante la batosta elettorale, che ha fatto ricominciare nel Pd l’eterno congresso, Romano Prodi indica la stessa strada già percorsa dalla sinistra: puntare l’indice contro l’autoritarismo, il pericolo dittatura. Insomma il fascismo ritornante. Un allarme che non convince e che non ha convinto gli elettori e che allontana ancora di più i dem dalle reali esigenze della collettività.

Ma Prodi non ci sente o non ci vuole sentire. E, intervistato dalla Stampa, denuncia la tentazione del governo di “prendersi tutto”. Partendo dalla Rai, dove c’è stato un esodo – l’ultimo ad annunciare l’addio è stato Gramellini – non richiesto, spontaneo, per dissonanza di vedute da Palazzo Chigi e che Prodi fa diventare una prova di autoritarismo. Eppure, come il voto ha largamente dimostrato, ai cittadini della Rai non sembra fregare nulla. Non è che stanno lì a strapparsi i capelli per la Annunziata o per Fazio.

Altra prova della deriva autoritaria – cantilena già usata da sinistra contro i governi Berlusconi – sarebbe il fatto che “sta emergendo la tentazione di escludere il presidente Stefano Bonaccini dalla ricostruzione in Emilia-Romagna. Ma così siamo davanti ad un governo che punta a prendersi tutto. C’è una parola semplice che riassume tutto questo: autoritarismo. Così si sta cambiando la natura del Paese”.

Prodi nega anche che l’economia sia in ripresa. “Nei riguardi dell’analisi della nostra economia – dice – c’è infatti una certa fragilità da parte dei commentatori italiani, professori e politici compresi, che esaltano sempre il presente senza guardare al lungo periodo”.

Infine, per il Professore se la sinistra perde non è colpa sua ma della “paura” che muove l’opinione pubblica. Nessuna critica dunque al modo in cui la sinistra sta affrontando le sfide attuali: più tasse e allarme fascismo. “La vittoria della destra alle Comunali si spiega solo con l’aria che tira?”, gli chiede Fabio Martini. E Prodi risponde: “C’è un sentimento che sta guidando le opinioni pubbliche in tutto il mondo. La paura. Per la guerra. Per i migranti. La destra ha sempre saputo governare bene e meglio di altri, questi sentimenti. Una paura che finisce per coinvolgere anche temi più condivisi, come l’ambiente”.

Ma una critica alla Schlein, anche se relegata nelle ultime righe, alla fine arriva: sulla contestazione al ministro Roccella “si doveva dire che una contestazione di quel tipo è inammissibile. Poi, semmai, ti occupi dei ragazzi”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *