Meta, multa record da 1,2 miliardi di euro: “Ha trasferito i dati degli utenti Ue negli Usa”

22 Mag 2023 19:21 - di Natalia Delfino
meta

Il Garante della privacy irlandese, operando per conto di quello europeo, ha comminato a Meta una multa record da 1,2 miliardi di euro (1,29 miliardi di dollari) per non aver protetto i dati dei propri utenti, violando così le leggi europee sulla materia. In particolare alla società di Zuckerberg, che in Europa ha la propria sede legale in Irlanda, si contesta quella che la presidente dell’Autorità europea per la privacy, Andrea Jelinek, ha definito una violazione “molto grave”, perché attiene a trasferimenti di dati personali “sistematici, continuati e ripetitivi”.

Il caso Snowden e l’ombra dei dati finiti in mano all’intelligence

Il caso riguarda il coinvolgimento di Facebook nella sorveglianza di massa da parte delle agenzie di intelligence anglo-americane, rivelata dal whistleblower statunitense Edward Snowden: Meta avrebbe trasferito dati negli Usa, dove poi potevano essere usati anche per operazioni di analisi da parte dell’intelligence.

Meta annuncia ricorso: “Multa ingiustificata”

La società ha già annunciato “ricorso in appello contro la sentenza, compresa – hanno sottolineato in una nota Nick Clegg, presidente Affari Globali di Meta e Jennifer Newstead, Responsabile Legale – la multa ingiustificata e non necessaria, e chiederemo una sospensione degli ordini in tribunale”. ”La nostra priorità è garantire che i nostri utenti, inserzionisti, clienti e partner possano continuare a usufruire di Facebook mantenendo i loro dati sicuri e protetti. Non ci sono disagi immediati per Facebook perché la decisione prevede periodi di attuazione fino alla fine dell’anno”, hanno proseguito i due manager.

Gasparri: “Bene l’Ue, questi colossi della rete pensano di comandare”

Per il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, l’Ue “ha fatto bene a multare Meta per violazione delle leggi europee sui dati”. “L’Ue finalmente – ha aggiunto il senatore azzurro ed ex ministro delle Comunicazioni – inizia a prendere decisioni rigide nei confronti di chi opera con arroganza e supponenza. Questi colossi pensano di comandare tutti e tutto, gestendo come vogliono i dati personali di chi viaggia in rete. I tribunali non sospendano i termini di attuazione. E Meta paghi per le proprie colpe”.

“Questi giganti – ha aggiunto Gasparri – non sono intoccabili e lo strapotere di Meta deve essere fermato attraverso azioni chiare e decise, perché la privacy è un diritto fondamentale che non può essere calpestato da questi potentati che vanno oltre ogni regola abusando della loro posizione. Bene quindi questi interventi. L’Europa – ha concluso Gasparri – non si lasci mai intimidire e agisca con fermezza avviando un percorso condiviso con i singoli stati di tutela dei mercati”.

I consumatori: “La privacy è un diritto fondamentale”

La decisione delle autorità europee è stata accolta con favore dall’Unione per la difesa dei consumatori. “La protezione dei dati personali è un diritto fondamentale per tutti gli utenti e le aziende devono adottare misure adeguate a garantire la privacy e la sicurezza di tutte le informazioni”, ha commentato la presidente, Martina Donini, aggiungendo che “è preoccupante che Meta continui ad ignorare gli avvisi dell’UE riguardo a queste pratiche”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *