L’affondo di Calderoli: «I veti? La sinistra e Conte hanno perso le elezioni, ne prendano atto»
«La sinistra e Conte dovrebbero prendere atto che hanno perso le elezioni. Però, diversamente da quello che è accaduto in passato, questa volta qualcuno chiede il loro coinvolgimento su riforme che riguardano la vita del Paese e dei cittadini. Se il loro ruolo vuole essere esercitato soltanto come diritto di veto, non ce l’hanno. Io suggerisco loro di fare proposte e correzioni. Se hanno maturato il lutto, bene. Se no, se ne riparla tra 5 anni». Così, in un’intervista al “Corriere della Sera”, il ministro per le Autonomie Roberto Calderoli. Sull’invito del premier Meloni alle opposizioni, dice: «Credo sia del tutto normale che la premier rispetto a un argomento di tale rilievo si confronti. Tra l’altro, il percorso potrebbe essere diverso a seconda delle risposte», perché «se ci fosse una vera disponibilità dell’opposizione a discutere di riforme, di presidenzialismo, è una possibilità che io stesso sposerei. Ma viste le esperienze del passato, non sono poi così ottimista: nessuna ha mai prodotto risultati. Alla luce delle risposte che verranno date dall’opposizione, si potrà decidere se c’è uno spazio oppure no».
Calderoli: l’obiettivo è realizzare il miglior risultato finale
Se non ci fosse allora per il ministro si ricorre «all’articolo 138 della Costituzione: il Parlamento approva le modifiche alla Costituzione con due deliberazioni a maggioranza assoluta». Quanto alla posizione dei governatori di centrodestra, alcuni dei quali molto cauti, Calderoli sottolinea: «Credo che tutti ben presto si renderanno conto di che leva formidabile hanno nelle mani». Infine, assicura: «Non voglio assolutamente comprimere i tempi, voglio che ci sia la discussione più ampia possibile, il mio obiettivo è realizzare il miglior risultato finale. Nel momento in cui si dovesse verificare che gli strumenti parlamentari sono volti solo all’ostruzionismo, saremo costretti ad andare per la nostra strada. Ma non è assolutamente quello che voglio. Mi si dica dove il testo è sbagliato, nel caso, e dove correggerlo». (ITALPRESS).