Il viceministro Leo: “Il taglio del cuneo fiscale sarà stabile”. Verso un “superbonus” tredicesima

7 Mag 2023 9:25 - di Luisa Perri
Maurizio Leo

La volontà del governo «è certamente quella di stabilizzare il beneficio» del taglio del cuneo fiscale varato con il decreto legge del primo maggio. È questo l’obiettivo indicato da Maurizio Leo, viceministro all’Economia e alle Finanze, in un’intervista al Corriere della Sera.

«Il governo – sottolinea l’esponente di FdI – ha intanto rafforzato il potere d’acquisto delle famiglie, visto che l’inflazione è ancora alta. Ma, evidentemente, c’è anche un’esigenza, per così dire, strutturale, visto l’elevato livello del prelievo fiscale-contributivo sui lavoratori. Per questo la volontà è certamente quella di stabilizzare il beneficio. Non è possibile pensare di togliere il prossimo anno quel che si è deciso di dare ora. Tuttavia, lo si dovrà fare avendo ben chiaro che ci sono compatibilità finanziarie da rispettare, che saranno più chiare in autunno con la Nota di aggiornamento del Def».

I calcoli di Leo: 100 euro netti in busta paga col taglio al cuneo

Ora, spiega Leo, «le retribuzioni lorde di 25mila euro raggiungeranno un guadagno netto di circa 100 euro al mese, comprendendo i precedenti tagli del cuneo. Questo è l’aumento massimo. Oltre 25mila e fino a 35mila il taglio complessivo è di sei punti. In questa fascia, quindi, il vantaggio scenderà un po’ rispetto ai 100 euro. Nei prossimi giorni potremo fare degli esempi più precisi». Nel 2024 dovrebbe scattare la riduzione dell’Irpef e il taglio del cuneo potrebbe essere assorbito in questa operazione. «Credo che i due percorsi possano coesistere anche se occorre una valutazione attenta delle risorse. È difficile fare oggi previsioni. Ma alcuni dati consentono un cauto ottimismo, in particolare le stime preliminari sul Pil del primo trimestre che segnalano una crescita dello 0,5 per cento, con una dinamica dell’1,8 per cento sull’intero 2023: un risultato significativamente più elevato rispetto alle previsioni del Def (+1 per cento).

Tredicesima con meno tasse: quanto entrerà in tasca degli italiani

Quanto poi alla tredicesima con meno tasse, questa scatterà “nel 2024, quando comincerà a essere attuata la delega”, chiarisce Leo. «In essa si prevede anche la flat tax incrementale per i dipendenti. Credo che la tredicesima possa essere assimilata a un “reddito aggiuntivo” e quindi trattato con l’aliquota agevolata del 15 per cento. Così, tra l’altro, si sosterrebbero i consumi delle famiglie in un periodo particolare. Sarebbe un segnale molto importante, sempre tenendo conto delle risorse e del fatto che non sono possibili fughe in avanti».

Al momento le tredicesima è tassata tra il 27 e il 41 per cento, pertanto su un reddito di 1500 euro il lavoratore avrebbe circa 200 euro in più. Proporzionalmente, in una busta paga più pesante, il taglio potrebbe sfiorare i mille euro in più nella tredicesima. 

Alla domanda sugli autonomi, Leo precisa: «Sarà eliminata l’Irap per le società personali e per le associazioni professionali. Poi ci sono le semplificazioni, a partire dal calendario delle scadenze fiscali. Ancora: per i professionisti che si avvalgono di dipendenti avremo la riduzione delle ritenute sui loro compensi e la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione. Le società personali in contabilità ordinaria potranno optare per l’Iri, rendendo il sistema neutro rispetto alla forma giuridica scelta».

“Sul nuovo comandante della Guardia di Finanza nessuno scontro”

«Nel governo, «non c’è nessuno scontro» sulle nomine e, in particolare, sul nuovo comandante della Guardia di Finanza – dice il viceministro dell’Economia – si è solo preso una pausa di riflessione per scegliere con accuratezza sulla base dei curricula. Il nodo sarà sciolto a breve»

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Vincenzo 8 Maggio 2023

    Chi vive di pensione o di stipendio, sa cosa significhi avere un aumento in busta paga così sostanziale di 100 euro netti. Ma anche l’importanza di sapere di vedersi aumentare la tredicesima mensilità fa ancora più piacere. Aiuta il morale e migliora po’ più la qualità della vita. Si sa’ che non ci si arricchisce ma chi si lamenta fa propaganda e demagogia. Un toccasana dopo tanti anni d’attesa per degli aumenti oltretutto sempre striminziti.

  • Michelangelo 8 Maggio 2023

    Poi cercate di far togliere il prelievo forzoso del contributo mensile per comune e regione. Non è giusto che debbo farmi rapinare dalla pensione Euro 1000 ( mille) per aiutare zingari, strutture accoglienza per clandestini ecc ecc e per curarmi debbo pagare fior fiore di euro, per avere un documento in comune debbo aspettare a secondo dell’umore del dirigente o dell’impiegato

  • Riccardo 8 Maggio 2023

    Per le tredicesime, io su 1700 lordi pago 960 di Irpef come pensionato, per i pensionati andrebbe abolita o pagare il 10%, per i dipendenti applicare il 20% sarebbe congruo, darebbe maggiore potere d’acquisto. In India un pensionato in genere, non paga tasse al compimento del 65 anno di età e stando in pensione può cmq lavorare cosa che in Italia è vietato, altrimenti ti levano la pensione.

  • Adelio Bevagna 7 Maggio 2023

    comunisti mpiccateve.

  • Vittorio Martemucci 7 Maggio 2023

    va tutto quasi bene; la direzione e quella giusta e gli italiani apprezzano con il consueto “MUGUGNO” e i consensi arrivano ; la vera sfida e’ far pagare le TASSE delle Aziende italiane in ITALIA NON nei Paradisi Fiscali Europei , serve livellare quella tassazione . Quei soldi servono all’ ITALIA NON al TRUCE RUTTE (tanto per fare un esempio).