Sudan, cento italiani (e molti stranieri) messi in salvo. Meloni: “Non lasciamo indietro nessuno”

24 Apr 2023 8:02 - di Robert Perdicchi

Oltre 100 italiani sono stai evacuati nella giornata di ieri dal Sudan con due voli dell’Aeronautica Militare. I connazionali sono al momento in sicurezza nella base militare di Gibuti che li ospiterà fino al rimpatrio, previsto nella serata di oggi. Tra gli evacuati a causa dei violenti scontri che sono in corso nel Paese dallo scorso 15 aprile tra l’esercito regolare e il gruppo paramilitare delle Forze di supporto rapido (Rsf), anche l’ambasciatore Michele Tommasi. Il C130 dell’aeronautica militare è partito ieri dall’aeroporto di Wadi Seyydna, situato a circa 30 chilometri a nord della capitale sudanese, e dopo un paio di ore di volo è atterrato in Gibuti. Previsto nelle prossime ore il rientro in Italia.

Sudan, italiani in salvo: la nota della Farnesina e della Difesa

“Si è appena conclusa la prima fase dell’evacuazione di cittadini italiani dal Sudan, colpito in questi giorni da un violento conflitto armato. Grazie a un’operazione coordinata dall’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri, con assetti della Difesa e il supporto dell’intelligence, sono stati messi in sicurezza oltre 100 connazionali, fra cui il personale diplomatico. Con il volo di un C130 dell’Aeronautica militare e un secondo volo di un AM400 spagnolo sono stati trasferiti a Gibuti 105 cittadini italiani e 31 stranieri, fra cui cittadini portoghesi, australiani, greci, britannici, svedesi”, si legge in una nota diffusa nella serata di ieri dalla Farnesina.

“Sin dalle prime notizie degli scontri, il 15 aprile -ricorda il ministero degli Esteri- la Farnesina aveva attivato uno stretto coordinamento con la presidenza del Consiglio, il ministero della Difesa e le Agenzie di sicurezza per monitorare le situazione e valutare le opzioni a tutela dei cittadini italiani, che sono stati contattati individualmente dall’Unità di Crisi per verificare le loro condizioni. Alle prime ore di domenica 23 aprile, i connazionali sono stati fatti convergere presso la residenza dell’Ambasciatore d’Italia, Michele Tommasi. Questi ha coordinato l’organizzazione del convoglio che ha raggiunto l’aeroporto di Wadi Seyydna, situato a circa 30 km a Nord della capitale sudanese, unica via di uscita aerea essendo lo scalo internazionale di Khartoum inagibile perché danneggiato dai combattimenti”.

“Grazie all’impegno della nostra aeronautica militare e delle nostre forze speciali dell’esercito, della marina e dei carabinieri. Le operazioni continuano fino alla completa messa in sicurezza di tutti gli italiani. Tutto avviene nella più stretta cooperazione con i nostri partner europei. Al Comando Operativo di Vertice Interforze ed ai militari che stanno svolgendo questa delicata e rischiosa missione voglio esprimere la riconoscenza del governo e di tutta la Nazione”, ha spiegato il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Meloni: “L’Italia non lascia indietro nessuno”

“Dopo una giornata di trepidante attesa – ha commentato ieri sera il premier Giorgia Meloni – tutti i nostri connazionali in Sudan che hanno chiesto di partire sono stati evacuati. Con loro ci sono anche cittadini stranieri. L’Italia non lascia nessuno indietro. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa operazione così difficile, in piena zona di combattimento, il mio plauso va al ministro degli Esteri Antonio Tajani e all’Unità di crisi della Farnesina, al ministro della Difesa Guido Crosetto, al Sottosegretario Alfredo Mantovano, al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, al comandante del Covi, il generale Francesco Paolo Figliuolo, al nostro ambasciatore in Sudan, Michele Tommasi, ai Servizi di Sicurezza. Voglio rinnovare anche in questa occasione il mio appello alla fine della guerra, all’apertura di un negoziato che conduca a un governo a trazione civile, il Sudan ha bisogno di pace”.

“Grazie all’impegno della nostra aeronautica militare e delle nostre forze speciali dell’esercito, della marina e dei carabinieri. Le operazioni continuano fino alla completa messa in sicurezza di tutti gli italiani. Tutto avviene nella più stretta cooperazione con i nostri partner europei. Al Comando Operativo di Vertice Interforze ed ai militari che stanno svolgendo questa delicata e rischiosa missione voglio esprimere la riconoscenza del governo e di tutta la Nazione“, conclude la nota di Palazzo Chigi.

 

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