Qatargate, scarcerata la socialista Eva Kaili: andrà ai domiciliari col braccialetto elettronico
L’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili potrà uscire dal carcere per andare agli arresti domiciliari sotto regime di braccialetto elettronico. La Kaili, socialista, è tra i principali accusati nell’ambito del cosiddetto Qatargate, una presunta storiaccia di corruzione con epicentro il Parlamento europeo. Con lei finirono in manette il suo compagno Francesco Giorgi e l’ex-eurodeputato del Pd Pier Antonio Panzeri. Era il 9 dicembre scorso quando gli investigatori belgi intercettarono il padre della Kaili con un trolley carico di euro mentre usciva dal residence di Bruxelles dove alloggiava la figlia. L’ex-vicepresidente si è sempre difesa dicendo che si trattava di denaro di Giorgi, in passato assistente parlamentare di Panzeri. Sarà il processo a stabilire le varie responsabilità del Qatargate.
La Kaili era stata arrestata il 9 dicembre scorso
Ma un dato appare certo: quelle banconote erano mazzette pagate da emissari del Qatar in cambio di rapporti più favorevoli all’emirato da parte del Parlamento di Strasburgo. Ma torniamo alla scarcerazione Kaili, rinchiusa per quattro mesi ad Haren, alla periferia di Bruxelles. «Non voglio commentare questa decisione, se non che mi sembra implacabilmente logica», ha detto l’avvocato Sven Mary. È stato proprio il legale a confermare al quotidiano Politico la notizia, anticipata da Le Soir, della scarcerazione. Più loquace il suo collega Michalis Dimitrakopoulos, per il quale «l’eurodeputata Eva Kaili esce dal carcere a testa alta e con dignità. Non ha confessato reati che non ha commesso e lotterà per la sua innocenza fino alla fine».
Una storia di mazzette targata sinistra
La Kaili non è l’unica protagonista del Qatargate passata dal carcere ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Dall’esplosione dello scandalo sono passati quattro mesi e le esigenze cautelari si sono di molto attenuate. Anche Panzeri e Giorgi, infatti, si trovano agli arresti domiciliari mentre ieri è toccato ad un altro eurodeputato, il belga Marc Tarabella, lasciare il carcere di Saint-Gilles. Fa invece storia a sé l’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino. Gli inquirenti hanno chiesto l’estradizione, ma proprio ieri l’udienza ha subito un rinvio al prossimo 2 maggio: i giudici della Corte d’Appello di Napoli hanno accolto le richieste di integrazioni presentare dai legali del politico.