Omicidio Willy Monteiro Duarte, il Pg chiede in appello la conferma dell’ergastolo per i fratelli Bianchi

27 Apr 2023 17:11 - di Redazione
WILLY_MONTEIRO_DUARTE

Parla di “morte indecente e assurda nei motivi e nelle modalità” e, anche per questo,  il sostituto procuratore generale di Roma, Bruno Giangiacomo e il sostituto procuratore di Velletri, Francesco Brando, nel corso della requisitoria al processo d’appello per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso durante un pestaggio a Colleferro la sera del 6 settembre 2020, chiedono la conferma della condanna all’ergastolo per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, a 23 anni per Francesco Belleggia e a 21 anni per Mario Pincarelli, ricordando che il pestaggio fu unitario, e che picchiarono in modo violentissimo la vittima inerme.

“La morte di Willy è un evento indecente – hanno sottolineato il sostituto procuratore generale di Roma, Bruno Giangiacomo e il sostituto procuratore di Velletri, Francesco Brando. – E’ assurda nei motivi e nelle modalità che l’hanno determinata”.

Si è trattato di “un’azione che ha avuto una durata apprezzabile, quantificabile in circa 50 secondi, e, in questo lasso temporale, tutti gli imputati non solo non hanno mai desistito ma, anzi, hanno intensificato la condotta: lo hanno fatto agendo in quattro contro uno, proseguendo per tutto questo tempo a martoriare Willy, infierendo su un corpo che, sin dai primi secondi, già appariva totalmente remissivo” e “il pestaggio è unitario, tutti picchiano in modo violentissimo la vittima mentre è inerme, colpendola in più parti vitali del corpo e, dunque, contribuendo in modo sia materiale che rafforzando il proposito criminoso altrui reciprocamente. Dire che uno degli imputati abbia avuto, rispetto a questa azione, un ruolo del tutto marginale, quasi insignificante, è totalmente errato rispetto a questa ricostruzione”, evidenzia la Procura generale.

“I Bianchi hanno ricevuto condanne ormai passate in giudicato per estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono soggetti conosciuti per avere la fama di picchiatori e infatti in passato sono stati arrestati per fatti analoghi e rinviati a giudizio (sempre aggressioni di più soggetti contro uno, peraltro ai danni di soggetti extracomunitari; quindi sempre in una situazione in cui il soggetto è in una situazione di minorata difesa). Sono persone che andavano a fare gli arroganti in giro. Sono persone che vivevano nel lusso senza fare nulla e che quindi vivevano di delitti. Sono persone, infine, che hanno dimostrato di non aver avuto alcuna revisione critica del loro operato, come emerge dal loro esame in occasione del quale hanno reso dichiarazioni miranti a dare la responsabilità esclusiva dell’evento a Belleggia e nel corso del quale hanno addirittura mostrato un atteggiamento quasi offensivo nei confronti dei familiari della persona offesa”, ha concluso la Procura generale chiedendo la conferma delle condanne.

Secondo i giudici di primo grado, tutti e quattro gli imputati “avevano la percezione del concreto rischio che attraverso la loro azione Willy potesse perdere la vita. E, nondimeno, hanno continuato a picchiarlo” si legge nelle motivazioni della sentenza dello scorso 4 luglio.

“L’irruzione dei fratelli Bianchi sulla scena di una disputa sino ad allora solo verbale, e comunque in fase di spontanea risoluzione, fungeva da detonatore di una cieca furia” scrivevano i giudici. La prossima udienza è stata fissata per l’11 maggio.

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