Borsellino, l’accusa dei giudici allo Stato per l’agenda sparita. L’agente sopravvissuto: passi verso la verità

6 Apr 2023 13:42 - di Redazione

Antonio Vullo, l’unico agente di scorta di Paolo Borsellino sopravvissuto alla strage di Via D’Amelio è convinto che “piano, piano stiamo arrivando alla verità. Finalmente – dice parlando con l’Adnkronos delle motivazioni scritte dai giudici del Tribunale di Caltanissetta sul processo depistaggio – dei giudici hanno messo nero su bianco che non fu solo Cosa nostra a uccidere il giudice Borsellino. Ma la strada per arrivare a tutta la verità è ancora lunga”.

Nelle motivazioni della sentenza viene scritto che non fu solo la mafia ma anche “soggetti esterni”. E che l’agenda rossa di Borsellino fu rubata in via D’Amelio da persone non riconducibili ai boss.

A meno di non ipotizzare scenari inverosimili – scrivono i giudici – di appartenenti a Cosa nostra che si aggirano in mezzo a decine di esponenti delle forze dell’ordine, puo’ ritenersi certo che la sparizione dell’agenda rossa non è riconducibile ad una attività materiale di Cosa nostra”

Per i giudici ne derivano “due ulteriori logiche conseguenze. In primo luogo, l’appartenenza istituzionale di chi ebbe a sottrarre materialmente l’agenda. Gli elementi in capo non consentono l’esatta individuazione della persona fisica che procedette all’asportazione dell’agenda senza cadere nella pletora delle alternative logicamente possibili, ma è indubbio che puo’ essersi trattato solo di chi, per funzioni ricoperte, poteva intervenire indisturbato in quel determinato contesto spazio-temporale e per conoscenze pregresse sapeva cosa era necessario e opportuno sottrarre”.

Ancora non conosciamo tutta la verità – dice ancora Vullo – non sappiamo il perché il dottore (Borsellino, ndr) è stato eliminato cosi frettolosamente e chi si aggirava subito dopo la strage tra i rottami di via D’Amelio”.

Abbiamo visto chi ha preso la borsa e come si sono svolti i fatti- dice – ma non abbiamo ancora riconducibilità all’agenda rossa”.

Per Vullo “è molto importante che i giudici abbiano evidenziato che non è stata Cosa nostra a fare sparire l’agenda rossa” anche se “il lavoro è ancora lungo, ma è un ulteriore passo verso la verità”.

Un “passo importante, perché è stato scritto quello che è successo, cioè che la strage non fu voluta solo dalla mafia ma da soggetti esterni a cosa nostra. Si scopriranno? Lo speriamo, anche perché lo vogliamo sapere a tutti i costi, non solo per noi ma per chi vive nella legalità”.

Commenti

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  • Andrea Ferraresso 6 Aprile 2023

    Le indagini di STATO sono molte, per questo non è più credibile.