Putin dichiara guerra anche al Wwf: “Agente straniero che ostacola il progresso della Russia”
Il governo russo di Vladimir Putin ha dichiarato guerra anche al Wwf, il World Wide Fund for Nature, “agente straniero” accusandolo di utilizzare le proprie rivendicazioni ecologiste per influenzare la politica nazionale.
“Con il pretesto dello svolgimento di attività volte alla tutela della natura, i rappresentanti del fondo hanno cercato di influenzare le decisioni delle autorità esecutive e legislative della Russia, ostacolando l’attuazione di progetti industriali e infrastrutturali”, ha dichiarato il ministero della Giustizia russo citato dalla catena Rbc. Il fondo inoltre, ha aggiunto, “ha divulgato informazioni negative sulle decisioni assunte da organismi statali e sulle sue politiche”.
Perché la Russia di Putin ha messo al bando il Wwf
Fonti della filiale russa della Ong hanno confermato all’agenzia Dpa di voler presentare ricorso contro tale decisione. In un’altra nota, l’agenzia ricorda di operare da più di trent’anni nel paese e che tutti i suoi membri nel consiglio direttivo sono cittadini russi. “Il fondo lavora a beneficio della natura in Russia dal 1994, in parte grazie al sostegno di oltre 1,5 milioni di persone che ci appoggiano nel paese. A loro vanno i nostri ringraziamenti e la nostra richiesta di continuare al nostro fianco in questi tempi difficili”, ha spiegato la Ong.
Nella lista sono stati inseriti anche l’economista e rettore della parigina Sciences Po, Sergei Guriyev, e l’ex deputato della Duma Gennady Gudkov, che attualmente risiedono all’estero. Secondo il ministero, “Guriyev è stato coinvolto nella creazione e nella circolazione di materiale di agenti stranieri” e “si è espresso contro l’operazione militare speciale in Ucraina”.
Un’altra organizzazione aggiunta alla lista è stata la Free Buryatia Foundation, un gruppo di difesa della regione siberiana della Buryatia che ha condannato la campagna militare di Mosca in Ucraina. Il gruppo ha aiutato decine di soldati che si sono rifiutati di continuare a combattere in Ucraina a tornare a casa. Il ministero della Giustizia ha accusato la fondazione di chiedere “azioni i cui risultati potrebbero violare l’integrità territoriale della Russia”.