Roma, il vittimismo non salva l’assessore Zevi. Rampelli: “Il Comune prende ordine dagli abusivi”
La giunta capitolina fa quadrato intorno all’assessore alle Politiche abitative, Tobia Zevi, e al presidente della Commissione Politiche abitative, Yuri Trombetti, dopo che Mario Giordano ha mostrato nell’ultima puntata di Fuori dal Coro le chat in cui discutevano il piano casa del Comune con uno dei leader dei movimenti che occupano, Luca Fagiano, il quale sostanzialmente, da quanto emerso, intimava loro di cambiarlo. Ma la strategia vittimista, che punta a presentare Zevi come oggetto di un’aggressione mediatica, non attacca, nonostante l’annuncio di querela da parte dell’assessore: da più parti si chiede che sia chiarita la vicenda, che così come si presenta appare inaccettabile. Lo stesso Giordano, inoltre, di fronte alla minaccia di denuncia ha rilanciato: «Esibiremo tutti i documenti. E così si vedrà che l’unico che manipola è lui. Chieda scusa ai cittadini onesti».
La strategia vittimista per puntellare Zevi e Trombetti
A difesa di Zevi e Trombetti si è mossa una mezza dozzina di assessori, tutti molto indignati per «l’attacco», le «intimidazioni», le «speculazioni», molto impegnati nel sostenere che il dialogo con le parti è dovere istituzionale e molto poco propensi a chiarire se sia o meno accettabile uno scambio come quello che è stato mostrato, in cui Fagiani, parlando del piano casa che gli aveva mandato Zevi, avverte che «è lontano anni luce da quello che ci aspettavamo. Così non va proprio»; Trombetti risponde che «lo modificheremo»; Fagiani replica che «deve essere modificato, altrimenti la relazione con la giunta si incrina».
FdI in Campidoglio: «Scambio di messaggi inquietante, Gualtieri riferisca»
Una vicenda quella denunciata a Fuori dal Coro sulla quale, però, l’opposizione tutta, dal M5S a FdI, chiede chiarezza. «Lo scambio di messaggi tra l’assessore Zevi e uno dei leader dei movimenti di occupazione della città di Roma è a dir poco inquietante», ha commentato il consigliere capitolino di FdI e presidente della commissione Trasparenza di Roma, Federico Rocca, ricordando che da mesi denuncia lo sbilanciamento dell’amministrazione Gualtieri dei confronti di chi occupa. «Il sindaco – ha quindi chiesto Rocca – venga a riferire in aula e prenda i dovuti provvedimenti per ridare dignità e rispetto all’istituzioni che rappresenta e a tutti quei cittadini romani che rispettando le regole sono ancora in attesa di un alloggio popolare».
Rampelli: «Il Comune prende ordini dagli abusivi, Piantedosi »
La vicenda, inoltre, è stata portata anche all’attenzione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al quale il vicepresidente della Camera e deputato di FdI, Fabio Rampelli, ha rivolto una interrogazione. «La giunta Gualtieri si fa dettare gli ordini dal capo delle occupazioni abusive, il pregiudicato Luca Fagiano», ha detto Rampelli, sottolineando che i toni della chat «sfiorano il ricatto». «Invio di atti riservati da visionare, approvare, modificare secondo i desiderata di Fagiano, confermano il mix di connivenza e protezione, che travolge la giunta Gualtieri su un tema di straordinaria rilevanza sociale», ha aggiunto Rampelli.
Altro che «buoni samaritani», quello delle occupazione è «un racket»
«Il racket delle occupazioni abusive è un business noto alla Procura della Repubblica di Roma», ha proseguito il vicepresidente della Camera, sottolineando che dietro la facciata dei «buoni samaritani» in realtà «girano centinaia di milioni di euro all’anno che vanno in tasca a questi criminali». «Sono semplicemente dei criminali che lucrano sulle spalle della povera gente occupando abusivamente spazi pubblici e privati», ha concluso Rampelli, chiedendo che Piantedosi «acceleri il ritorno alla legalità» a Roma e che Zevi e Trombetta si dimettano «immediatamente».