La coppia bipartisan Cerno e Balloch: «Noi, gay, ferocemente contrari all’utero in affitto»

24 Mar 2023 9:47 - di Eleonora Guerra
utero in affitto

«La parola omofobia l’hanno inventata i gay» e ormai «si confonde l’omofobia con la Pd-fobia». Ex direttore dell’Espresso, già senatore del Pd e oggi direttore de L’Identità, Tommaso Cerno non ci gira intorno e, dopo i suoi cinque anni nelle file dem, smaschera vizi e ipocrisie del partito, a cominciare dal tema dei diritti. Lo fa in un’intervista doppia con il marito Stefano Balloch, ex sindaco di centrodestra di Cividale del Friuli, che corre con FdI alle regionali in Friuli Venezia Giulia del 2 e 3 aprile. Insomma, sposati da dicembre, sul piano politico Cerno e Balloch sono ai due antipodi e, infatti, ammettono di aver spesso litigato sui temi dell’attualità. Oggi, però, di fronte al dibattito sull’utero in affitto non hanno dubbi a dirsi entrambi «ferocemente contrari» alla pratica.

L’utero in affitto? «Una pratica di sfruttamento della donna, inaccettabile in un Paese civile»

«È una pratica di sfruttamento della donna, inaccettabile in un Paese civile. In più, quando ci sono di mezzo i soldi, mi si accende una spia: si predica bene e si razzola male. C’è un altro aspetto: il tema riguarda una famiglia su un milione, parliamo di coppie benestanti che costringono donne a partorire all’estero e cedere i figli per un malinteso senso di genitorialità», ha detto Cerno, mentre è stato Balloch a sottolineare che si tratta di «un atteggiamento che un Paese civile come il nostro non può accettare». Dunque, un no senza cedimenti sulla Gpa, mentre entrambi auspicano una semplificazione delle norme per le adozioni. «La genitorialità – ha ricordato Cerno – significa una miriade di cose. Si dovrebbe avvertirla anche davanti ai bambini abbandonati negli orfanotrofi solo perché non sono alti, belli e biondi»

«Il pregiudizio è il limite della sinistra, che rifiuta il dialogo»

Per Balloch, in merito alle trascrizioni «il governo ha fatto bene a evitare che ogni singola amministrazione potesse fare di testa propria, sarebbe stato il caos. Però il tema è reale, va portato in Parlamento senza pregiudizi». «Sembra il contrario, ma il pregiudizio è il limite della sinistra, dove è impossibile fare dei passi in avanti. Guardi cosa è successo al ddl Zan, per rifiutare il dialogo è stato perso», ha aggiunto l’esponente di FdI. Una lettura confermata dall’esperienza da “insider” di Cerno.

L’ironia di Cerno su Zan: «Il suo ddl era così perfetto che non si poteva cambiare, e si sono schiantati»

Per Cerno oggi delle grandi battaglie per i diritti compiute in passato alla sinistra non sono rimaste che le bandierine. Una su tutte, proprio il ddl Zan, che è «il contrario di una dialettica democratica da costruire in Parlamento». «Dio in persona ha dettato a lui la legge perfetta che non si poteva cambiare, e infatti si sono schiantati», ha proseguito con sarcasmo Cerno, sottolineando che «invece dell’arroccamento serve un grande dibattito delle idee come avviene in tutto il mondo. Invece il ddl Zan poteva passare così o niente. Ma se ti poni in modo da odiare gli altri poi non ti puoi professare paladino dei diritti».

Il promemoria per Schlein: «Per fare le rivoluzioni prima bisogna vincere le elezioni»

Quanto all’insistenza sul tema da parte di Elly Schlein, Cerno ha spiegato di augurarsi che «la nuova segretaria non faccia l’errore di separare i diritti civili da quelli sociali: dire che non è importante vivere ma “vivere come ci pare” è sbagliato. Se Schlein vuole cambiare rotta deve riportare i diritti sociali al centro e quelli civili in Parlamento. Per fare le rivoluzioni bisogna prima vincere le elezioni».

«Per sposarsi tra gay non serve la tessera del Pd»

Invece, «per sposarsi fra gay non c’è bisogno di avere la tessera del Pd», ha chiarito Balloch, spiegando che «ancora oggi sui social mi chiedo come una persona con una storia come la mia possa schierarsi con la destra “omofoba e troglodita”. È l’esatto contrario, posso dire di essere l’esempio vivente della libertà di pensiero dentro un partito». A sinistra, ha quindi aggiunto l’esponente di FdI, «si parla tanto, ma ad avere il primo leader donna con Giorgia Meloni è stato il centrodestra. A sinistra danno lezioni quotidiane ma sono vittime di un destino, quello di arrivare sempre dopo».

Balloch: «FdI può diventare il partito guida anche in Friuli»

«Sono convinto che FdI possa diventare il partito guida anche del Friuli Venezia Giulia nei prossimi cinque anni», ha quindi aggiunto Balloch, spiegando che il tema chiave della campagna elettorale per le regionali è la sanità. «Da sindaco mi sono sempre battuto per un sistema sanitario con servizi territoriali di prossimità. Vicino ai cittadini. Dopo il Covid anche la sanità friulana è più fragile, bisogna osare risposte diverse – ha concluso – alle esigenze della gente».

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