G8 di Genova, la Francia sta per rifiutare anche l’estradizione del no global Vincenzo Vecchi
Dopo la decisione dei giudici della Corte di Cassazione francese di non concedere all’Italia l’estradizione di dieci terroristi rossi italiani che devono scontare pene pesantissime, in qualche caso l’ergastolo anche per diversi omicidi commessi, la Francia sta per rifiutare al nostro Paese anche l’estradizione del no-global italiano Vincenzo Vecchi, ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001.
Il tira e molla con la Francia, Paese dove Vincenzo Vecchi ha trovato rifugio per sfuggire alla Giustizia italiana, sembra essere giunto alla conclusione con un no, anche in questo caso, all’estradizione della Francia all’Italia.
Il Procuratore generale francese che aveva tre giorni di tempo – il termine scade questa sera – per presentare un ricorso alla Cassazione dopo il no all’estradizione pronunciato dalla Corte di Appello di Lione non sembra intenzionato a presentarlo anche se, al momento, manca ancora l’ufficializzazione.
Lo scorso 24 marzo la Corte di Appello di Lione aveva deciso di non concedere all’Italia l’estradizione di Vincenzo Vecchi che era stato arrestato in Francia nell’agosto del 2019 dopo una latitanza di 8 anni.
Il 29 novembre scorso la Corte di Cassazione francese aveva deciso di annullare la decisione sull’estradizione in Italia di Vecchi e di rinviare il caso nuovamente dinnanzi a una Corte di Appello, questa volta a Lione dopo Rennes e Angers.
Vincenzo Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva, dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova.
Un video lo riprende mentre partecipa agli scontri accanto ad un fuoristrada dei carabinieri a Genova, nel pieno delle violenze per il G8 nel corso delle quali morì il no-global Carlo Giuliani che stava prendendo d’assalto con un’estintore il mezzo a bordo del quale si trovava il carabinieri Mario Placanica che fece fuoco.
Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006.
Per quanto riguarda la condanna per i fatti di Milano, la Francia ha ritenuto che la pena era stata già scontata e quindi è decaduto uno dei due mandati d’arresto europei.
Originario di Bergamo, Vecchi vive attualmente a Rochefort-en-Terre, in Bretagna, da quando è stato scarcerato, ossia dal 15 novembre 2019.
Prima del suo arresto Vincenzo Vecchi lavorava da molti anni come imbianchino mentre adesso ha ritrovato un lavoro nella costruzione di alloggi ecologici a Questembert, sempre in Bretagna.