Brescia, orrore in pieno giorno: la trascina nello stabile vuoto, la picchia e la stupra. Fermato un somalo

15 Mar 2023 12:57 - di Greta Paolucci
somalo

L’ha trascinata, in pieno giorno, in uno stabile abbandonato con una scusa. Poi, una volta al riparo dall’esterno, nell’edificio dismesso l’ha violentata e picchiata senza pietà. Ora l’aggressore, un 24enne somalo, è in carcere. La vicenda del brutale stupro che arriva da Brescia, risale alla fine di febbraio. Ma solo oggi – al termine di un’indagine lampo condotta dalla polizia locale – è arrivata alle sue prime conclusioni investigative. E al fermo del sospettato degli abusi.

Brescia, 43enne trascinata in uno stabile abbandonato e stuprata: fermato un 24enne somalo

Indagini serrate, quelle degli agenti della polizia, che in soli 7 giorni hanno portato all’arresto del giovane somalo accusato dello stupro. Una violenza gratuita, quella esercitata sulla vittima – una bresciana 43enne – che gli inquirenti al lavoro sul caso sono stati in grado di ricostruire nel dettaglio. Oltre che sulla testimonianza della donna, anche grazie a un meticoloso lavoro effettuato sulle immagini di video-sorveglianza della zona.

Indagini lampo: la vittima inchioda il giovane straniero con un identikit e i segni delle percosse sul corpo

Esaminando i segni delle percosse riscontrati sul corpo e sul viso della vittima – segni visibili e riconoscibili, sottolinea il sito di Today in un servizio sul caso – gli agenti hanno visto nell’immediatezza degli eventi la 43enne bresciana ancora sotto choc. La quale, una volta liberatasi dalla morsa del suo aggressore, si è immediatamente precipitata a denunciare le violenze subite, fornendo anche un identikit, attendibile e preciso, del suo aguzzino.

Le immagini di videosorveglianza fanno il resto: e la polizia arresta il sospettato somalo

Agli agenti del comando della polizia locale, dunque, la donna ha riferito come, dove – e soprattutto chi – l’avrebbe avvicinata mentre camminava nei pressi della stazione e poi, trascinata , nell’edificio dismesso diventato la scena del crimine. Un volto, una scena del crimine, il racconto delle violenze subite: gli agenti sono partiti da elementi concreti che poi, effettati rilievi e riscontri, hanno permesso una tempestiva individuazione e il conseguente fermo del sospettato pochi giorni dopo. l’accusa, per il 24enne somalo, è di violenza sessuale aggravata.

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