Roccella ribadisce il suo “purtroppo” sull’aborto: Fedez non ha capito, parlavo del dolore delle donne

10 Feb 2023 10:26 - di Redazione
Roccella Fedez

E’ ironica Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, nel commentare l’attacco che Fedez le ha rivolto nella seconda serata di Sanremo. “L’attacco al governo dalla rete ammiraglia del servizio pubblico, nel pieno del più importante evento televisivo dell’anno, dovrebbe aver rassicurato tutti, da Benigni in giù, sul fatto che le libertà costituzionali non sono in pericolo”.

Così Roccella intervistata dalla Stampa. Le viene chiesto di commentare la strofa di Fedez: «Purtroppo, l’aborto è un diritto. Non l’ho detto io, l’ha detto un ministro. A volte anche io sparo cazzate ai quattro venti, ma non lo faccio a spese dei contribuenti».

“Vorrei ricordargli – è la risposta della ministra – però che anche la Rai, che gli ha offerto il palco, è a spese dei contribuenti. Comunque la citazione è inesatta, e per capirne il senso basta ascoltare la frase intera: il “purtroppo” era riferito alla sofferenza delle donne che decidono di abortire per evitare una maternità non voluta. Spero che nessuno ritenga che una donna compia questa scelta a cuor leggero. In un recente, bellissimo articolo, Barbara Alberti (che certo non può essere accusata di essere contro la libertà femminile) ha spiegato, con parole forti ma vere, che l’aborto è un lutto, e che “solo le donne lo sanno”. E tuttavia oggi, aggiunge, diventa difficile dire cose che un tempo erano ovvie.

Riguardo alle polemiche su Chiara Ferragni e le accuse di aver cercato di farsi pubblicità devolvendo il suo compenso per il Festival ai centri antiviolenza, Roccella sottolinea: “Tra tanti esponenti del mondo dello spettacolo che si allineano frettolosamente al mainstream sponsorizzando a costo zero l’ultimo tema di attualità, indossando un fiocchetto o postando un video, la scelta della Ferragni l’ho trovata seria e apprezzabile. E la difendo anche dagli attacchi che le sono piovuti addosso per il suo monologo”.

“Ferragni è partita da sé, dalla sua esperienza, e già questo mi è piaciuto. E ha sottolineato qualcosa che è ancora una realtà per tante di noi: il sentirsi spesso inadeguate, non all’altezza del proprio compito, sensazione che per i maschi è rara”, continua. Il ministro precisa poi tornando sul tema dell’aborto che “nessuno mette in discussione la legge 194, lo abbiamo detto e ripetuto fino allo sfinimento. Ma si continua a battere solo su questo tema, come se non ci fossero, per le donne, altre questioni, nuovi rischi anche sul piano dell’inviolabilità del corpo femminile”.

 

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