Marocchinate, il presidente dell’associazione vittime: «Probabili violenze anche nella zona di Trieste»
Anche la zona di Trieste potrebbe essere stata interessata dalle marocchinate. A trovare indizi in questo senso, nel corso delle sue ricerche storiche, è stato il presidente dell’Associazione nazionale vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti, nipote di un italiano ucciso dai goumier nel 1944 e impegnato da anni per mantenere viva la memoria di quegli orrori, restituirli alla loro piena verità storica e chiedere un’assunzione di responsabilità da parte della Francia.
Ciotti: «Trovati indizi di marocchinate anche nella zona di Trieste»
Ricordando che le truppe coloniali inquadrate nell’esercito francese furono utilizzate per occupare l’Austria, a partire dal 1945 fino al 1955, Ciotti ha spiegato che «nelle mie ricerche storiche mi sono imbattuto in diversi documenti che portano a ipotizzare il compimento di stupri ai danni anche della popolazione di Trieste. Infatti, nell’immediato dopoguerra la rappresentanza di Trieste dell’Opera nazionale per gli invalidi di guerra avviò un censimento dei cosiddetti “mulattini”, cioè dei bambini nati a seguito delle violenze denominate “marocchinate” e residenti nel territorio triestino».
Il censimento sui “mulattini” dell’Opera nazionale invalidi di guerra
«Il censimento era teso a conoscere oltre ai dati anagrafici, anche il numero di questi bambini, chi li accudiva e provvedeva alla loro educazione e se erano affetti da qualche malattia contagiosa», ha spiegato ancora Ciotti, ricordando che «la Francia non ha mai riconosciuto i crimini commessi dai suoi soldati coloniali». «Non sappiamo ancora quali risultati ebbe questa ricerca, ma pensiamo che il fenomeno delle marocchinate abbia interessato anche il territorio triestino, già martoriato dalla violenza delle truppe jugoslave e dall’orrore delle foibe».