La raffineria Isab di Priolo è di «interesse strategico nazionale». Firmato il decreto
Via libera al Dpcm che dichiara il complesso degli stabilimenti di proprietà della società Isab di Priolo di interesse strategico nazionale, “tenuto conto del settore in cui opera, del numero degli occupati e del rilievo che la produzione assume per l’autonomia energetica della nazione”. Il decreto sulla raffineria, si legge in una nota del ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stato firmato dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, su una proposta del ministero delle Imprese, Adolfo Urso, di concerto con il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Nel Dpcm «sono riconosciuti essere beni strumentali allo stabilimento industriale gli impianti di depurazione di Priolo Gargallo e Melilli, perché infrastrutture necessarie ad assicurare la continuità produttiva dello stabilimento».
Musumeci: «Un provvedimento che tutela occupazione e impianti»
«Come siciliano e componente di questo governo, esprimo viva soddisfazione per la decisione della presidente Meloni, su proposta del collega Urso, di firmare il decreto che dichiara di interesse strategico nazionale il complesso degli stabilimenti della Isab a Priolo. É un provvedimento che tutela l’occupazione e la valenza degli impianti per l’autonomia energetica della nostra comunità nazionale», ha commentato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.
Schifani: «Un importante passo in avanti verso la soluzione del problema»
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, che ha parlato di «un grande e importante passo in avanti verso la soluzione del delicato problema dell’attività corretta del relativo depuratore presente nel territorio». Un «impianto necessario e indispensabile per la regolare produzione del comparto industriale della Sicilia orientale», ha sottolineato Schifani, chiarendo che «si avvia una procedura rigorosa ed attenta a rimuovere le anomalie della attività di depurazione che costituiscono pericolo ambientale, conciliando tutela igienico sanitaria e salvaguardia dei livelli occupazionali». «Ancora una volta il governo – ha aggiunto – dimostra grande attenzione nei confronti della Sicilia».
Cosa prevede il decreto sugli impianti Isab
Il decreto stabilisce anche che per il contenimento dei rischi dei danni ambientali e per assicurare la continuità produttiva, il Mimit dovrà entro 30 giorni adottare un decreto di concerto con il ministro dell’Ambiente, sentiti il ministro della Salute, il ministro delle Infrastrutture e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), per bilanciare le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione, della salute e dell’ambiente. Le misure di coordinamento sono altresì disposte, d’intesa con la Regione Siciliana, per gli interventi eventualmente necessari per dare soluzione alle questioni ambientali inerenti gli impianti di depurazione. Il decreto è stato ora inviato agli organi competenti e sarà operativo dopo la registrazione della Corte dei Conti.