Emilia Romagna, nel questionario dei trasporti anche domande sul sesso. FdI: «Vanno tolte»
Si scrive “Piano regionale dei trasporti” ma si legge indagine sull’orientamento sessuale e di genere. Che c’entra l’uno con l’altro? È quel che chiede in un’interrogazione alla giunta dell’Emilia Romagna, proprio quella guidata da Stefano Bonaccini, per intenderci, Marta Evangelisti, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. A sollecitare il suo intervento, come spiega la stessa esponente di FdI, «numerose segnalazioni» inoltrate da cittadini che hanno deciso di vederci chiaro. Meglio ancora: vorrebbero afferrare il nesso tra le domande sulle abitudini al movimento e quelle che invece fanno riferimento al genere sessuale nel quale si riconosce il cittadino interessato, visto che entrambe sono contenute nel questionario online predisposto dalla Regione.
Interrogazione alla giunta regionale di Marta Evangelisti (FdI)
E così l’Emilia Romagna ha servito i cavoli a merenda. Già, piaccia o non piaccia, il sesso con il trasporto non c’entra nulla. Così come le abitudini di movimento con le preferenze di genere. «Perché la Regione ritiene di promuovere con un questionario online sulle abitudini di movimento nel quale sono presenti domande di carattere personale non pertinenti alla tematica della mobilità?», chiede dunque la Evangelisti.
Il questionario online inviato a tutti i residenti
Che suggerisce alla giunta guidata da Bonaccini di rivalutare l’impostazione del questionario, dando ai trasporti quel che è dei trasporti poiché attiene al movimento. Rinunciando, nel contempo, ad “indagare” i propri cittadini su aspetti – come dire – legati indissolubilmente alla loro sfera personale. Come a dire, curatevi di dove gli emiliano-romagnoli vogliono andare e di come ci vogliono arrivare, ma sul resto fatevi gli affari vostri. Non fa una grinza. Del resto, come già evidenziato, sono stati i cittadini interrogati a chiederle di intervenire in difesa di aspetti personali e privati, che tali devono restare. Tanto più che, rileva la Evangelisti, il quesito sul riferimento al genere sessuale risulta «irrilevante ai fini statistici volti a cogliere le abitudini degli emiliano-romagnoli in tema di trasporti».