Covid, in calo tutti gli indicatori. Vaia: «Basta col catastrofismo un tanto al chilo. I gufi hanno perso»
Archiviare il «catastrofismo un tanto al chilo», perché «i gufi hanno perso». Il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, parte dall’immagine della platea di Sanremo per lanciare il suo messaggio «liberatorio»: «Tutti stavano insieme e senza mascherina e ho pensato: “Viva l’Italia!”», ha raccontato, spiegando che «non dobbiamo più parlare di Covid 19, ma di Covid 23, siamo in un altro mondo». «Oggi chi prende il Covid contrae una malattia che colpisce le vie superiori, dunque tosse, raffreddore, quasi mai con polmonite. A meno che non si tratti di soggetti molto anziani o con altri tipi di patologie», ha proseguito il medico, mentre i dati della Fondazione Gimbe restituiscono il quadro di contagi in forte calo: meno 10,1% dei contagi, meno 6,8% dei ricoveri ordinari e meno 8,9% dei ricoveri nelle terapie intensive e meno 36,4% di decessi nella settimana dal 3 al 9 febbraio.
Vaia: «Non si parli più di Covid-19, ma di Covid-23: oggi è un’altra cosa»
Gli italiani oggi, ha spiegato Vaia in un’intervista a Libero, sono più protetti per «il combinato disposto di due fattori: da un lato l’alto tasso di vaccinazione. Dall’altro un virus che, mutando, è diventato più contagioso, dunque ha circolato di più, ma è molto meno patogeno. La somma di questo è l’immunità ibrida». A fronte di questa situazione, quindi, per il direttore dello Spallanzani, «oggi possiamo parlare di precauzioni “di sistema”, non più individuali come ai tempi di mascherine e distanziamento sociale. Dobbiamo innovare e lasciarci alle spalle il Medio Evo». Ovvero, per fare «esempi molto pratici», ventilazione meccanica nelle scuole e incremento dei servizi di trasporto pubblico. In sintesi, «una nuova cultura della prevenzione per proteggere la socialità», da realizzare con «un vero e proprio piano Marshall» e l’insediamento di «un team multidisciplinare ministeriale, coordinato da Palazzo Chigi, che metta insieme tutte le competenze. Per compiere le scelte giuste riguardo alla scuola, ai trasporti, ai luoghi di lavoro, agli ospedali».
I dati della Fondazione Gimbe sull’andamento del Covid: tutti gli indicatori in calo
Intanto dalla Fondazione Gimbe arriva la conferma del calo di tutti gli indicatori sull’andamento del Covid. Nella settimana tra il 3 e il 9 febbraio, infatti, i nuovi casi sono stati 30.901 rispetto a 34.377 e i morti (279 rispetto a 439. In calo anche gli attualmente positivi che passano a 196.058 da 227.985, le persone in isolamento domiciliare scese a 192.436 da 224.094, i ricoveri con sintomi diminuiti a 3.459 da 3.712 e i pazienti in terapia intensiva attestati a 163 rispetto ai 179 della settimana precedente. Secondo il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta i dati sarebbero «ampiamente sottostimati», ciononostante «si confermano in ulteriore calo».