Bocchino dalla Gruber rimette le cose a posto: qua c’è un terrorista che ricatta lo Stato, altro che Donzelli…
Ci ha provato in tutti i modi, Lilli Gruber, nella puntata di ieri di Otto e mezzo, a spostare l’attenzione, come sta cercando di fare la sinistra, da Cospito a Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro. Ci ha provato e non ci è riuscita, perché Italo Bocchino, ospite con Paolo Mieli e Andrea Scanzi, ha rimesso a posto le cose nella giusta prospettiva.
Bocchino alla Gruber: «Il tema non è Donzelli, ma Cospito che vuole ricattare lo Stato»
«Il vero tema è che c’è un signore che dal carcere vuole ancora fare il capo di una banda anarchica che attacca lo Stato, e lo Stato non si fa ricattare», ha ricordato Bocchino, dopo aver ripercorso i motivi per cui Cospito si trova in carcere, dalla gambizzazione dell’Ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, alle due bombe messe alla caserma dei carabinieri di Fossano, dove, secondo il giudizio dei magistrati, per un puro caso non si verificò una strage, reato per il quale è infatti imputato.
«Donzelli non ha violato norme: non c’è motivo per cui lui e Delmastro dovrebbero dimettersi»
Dunque, no, il punto non è se Donzelli e Delmastro si devono dimettere, anche perché, ha chiarito Bocchino, «non c’è alcun motivo per cui dovrebbero». «Donzelli in qualità di parlamentare – ha ricordato il direttore editoriale del Secolo d’Italia – ha un potere ispettivo sugli atti della pubblica amministrazione, tranne quelli classificati e dell’autorità giudiziaria. Quello è un atto sensibile, ma non classificato, poteva venirne a conoscenza o al ministero o direttamente da Delmastro. Dal punto di vista formale non c’è nessun problema». Donzelli, quindi, «non ha violato alcuna norma». «Può essere soggetto a critica politica, come sta avvenendo», ma oltre questo, ha sottolineato Bocchino, non ci può essere altro.
Mieli d’accordo con Bocchino: «Si deve discutere del merito: la questione Cospito»
Impossibilitata a controbattere agli argomenti presentati da Bocchino e con la blanda sponda di Scanzi che in collegamento non risparmiava espressioni del viso sarcastiche, ma a sua volta appariva a corto di pezze d’appoggio per la tesi delle dimissioni, Gruber si è quindi rivolta a Mieli. Il quale si è dimostrato davvero poco interessato al presunto «modo improprio» con cui Donzelli ha rivelato dei contatti tra Cospito e i mafiosi in carcere. «Sì, un modo improprio, e discutiamo del modo improprio, dopo di che c’è tutta la questione, c’è il merito della questione», ha sottolineato Mieli, soffermandosi a lungo su questo merito e, di fatto, dando ragione a Bocchino.
#ottoemezzo Dimissioni Donzelli, Bocchino: “Non ha violato nessuna norma” https://t.co/1sKAOi2i43
— La7 (@La7tv) February 1, 2023