Furio Colombo, livore puro contro FdI e il presidenzialismo. Ripassi la storia e legga Bocca

11 Gen 2023 14:11 - di Federico Gennaccari
Furio Colombo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Anni fa leggemmo in un libro degli anni Ottanta questa frase di Mario Pendinelli, allora giornalista politico de “Il Messaggero” (di cui poi è stato direttore): «Per un’antica tradizione la cultura politica italiana è restia ad analizzare tutto quello che è “destra”, che la destra produce. Forse perché la destra per l’Italia è sempre, in qualche modo, anche il risultato degli errori commessi dal centro e dalla sinistra».

Furio Colombo non si rassegna: “Il fascismo che ritorna”

Una frase che viene sempre più spesso in mente da quando Fratelli d’Italia è diventato il primo partito italiano e Giorgia Meloni guida il governo. Infatti si leggono commenti contro la destra che sembrano scritti negli anni Settanta, ovvero cinquant’anni fa, con argomentazioni che talvolta non venivano usate nemmeno allora. L’ultimo di questi articoli (ma tanti altri ne seguiranno) è l’editoriale di Furio Colombo su “Repubblica” dal titolo “Il fascismo che ritorna” nella versione cartacea e “Dal Msi ai migranti: la destra e il fascismo che ritorna” nella versione online.

Parole insensate sul presidenzialismo

Se Pendinelli scrisse quella frase negli anni Ottanta quando la destra politica ovvero il Msi-Dn aveva un ruolo marginale, oggi chiaramente bisognerebbe aggiornare tale frase. Se la destra ha vinto è perché la sinistra al governo dal 2011 (con l’unica eccezione dell’anno dell’esecutivo Lega-5 Stelle) di errori ne ha commessi proprio tanti. Molti di questi li ha elencati Elly Schlein nel suo intervento contro la fiducia sulla legge finanziaria alla Camera:  un discorso che sembrava parlare a nuora-governo perché suocera-Pd intendesse;  e quindi più contro il Pd che contro il governo. Anche nel caso di Pendinelli il riferimento era alla proposta della Repubblica presidenziale (il Msi al congresso del 1982 presentò una proposta di nuova Costituzione che prevedeva l’elezione diretta del Presidente della Repubblica oltre a quella di sindaci, presidenti di provincia e di regione). Tema ritornato di attualità perché è tra le riforme che il centrodestra si è impegnato a fare in campagna elettorale e Giorgia Meloni ne ha parlato sin dal primo discorso da presidente del consiglio, auspicando un coinvolgimento delle opposizioni e che ora viene tirato fuori come “spauracchio” da parte degli avversari.

Per Furio Colombo sta tornando il fascismo…

Per Furio Colombo il presidenzialismo, l’elogio del Msi e la questione migranti dimostrerebbero che in Italia sta ritornando il fascismo. Così si abbandona a frasi difficilmente comprensibili. Definisce il Msi «partito neofascista che aveva occupato il posto libero di una estrema destra ancora da definire». E Fratelli d’Italia «un partito dotato di comando unico, di regime fuori dalla Costituzione, del progetto di un nuovo tipo di presidente… la storia italiana si rimette in movimento verso l’ubbidienza, la lode al capo e i confini che devono restare inviolabili».

Persino Giorgio Bocca riconosceva la funzione del Msi

Ci limitiamo a ricordare che il Msi è nato ed è stato un partito post-fascista che ha sempre rispettato le regole della democrazia vincendo elezioni amministrative sin dagli anni ’50 e sostenendo governi. Per rispondere a Colombo riportiamo una breve citazione: «Appartengo a una generazione e a un esperienza che hanno per lunghi anni rifiutato l’idea che potesse esistere, in Italia, nella Italia, come si diceva, “nata dalla Resistenza”, un movimento politico come il Msi che dichiaratamente raccoglieva l’eredità del fascismo… Politicamente, si può oggi tranquillamente ammettere che il Msi doveva nascere e che ha svolto una funzione utile di vaso di raccolta del popolo della destra». L’autore è Giorgio Bocca e l’ha scritto nel 1984 in un breve articolo pubblicato nel libro “L’Alternativa in Movimento” sulla storia del Msi-Dn alla vigilia del XIV congresso.

Sul presidenzialismo è bene ripassare la storia

Sulla questione di Fratelli d’Italia – l’accusa si basa non si sa bene su quali elementi-  ci soffermiamo sul presidenzialìsmo che non è l’anticamera della dittatura, come vorrebbe far credere Colombo. Ricordiamo male o nel Manifesto del Partito d’Azione scritto da Piero Calamandrei e Leo Valiani, la repubblica presidenziale era sostenuta come la soluzione migliore per la democrazia italiana?

Colombo sui migranti è distratto

Per la questione migranti chiaramente Colombo non condivide la scelta del contrasto all’immigrazione clandestina e soprattutto agli scafisti, trafficanti di esseri umani: gli unici che ci guadagnano sempre dalle imbarcazioni piene di migranti all’inverosimile, in attesa dell’intervento delle navi delle Ong. Ong al centro di inchieste come quella della Procura di Trapani da cui emergono elementi di accordi e complicità con gli scafisti. E’ questo che vuole contrastare il centrodestra. Per la sinistra evidentemente occorre lasciare libertà d’azione agli scafisti,  trafficanti di esseri umani. Due visioni completamente contrapposte, ma entrambe legittime. Per cui ci sembra davvero esagerato parlare di «grande principio fuori Costituzione che autorizza le guardie di regime a chiudere i confini come conferma di forza e di grandezza», quando i governi di sinistra di Francia e Spagna fanno esattamente lo stesso.  Colombo probabilemente non se ne è accorto.

Perché la sinistra è rabbiosa nei confronti della destra

Quando la sinistra italiana riuscirà a riconoscere l’esistenza della destra politica senza doverla demonizzare?,  e che il fascismo è finito nel 1945? Un’impresa che oggi sembra davvero difficile. Eppure circa quarant’anni fa le cose non stavano così. Comunque, tornando alla frase di Pendinelli sulla sinistra rabbiosa nei confronti della destra perché frutto dei suoi errori,  il miglior commento all’articolo di Colombo lo fornisce la vignetta di Giannelli sulla prima pagina del Corriere della Sera di oggi 11 gennaio, con la Meloni a colloquio col Papa. Francesco le dice “Ci sono sempre degli oppositori, ma io confido nell’aiuto di Dio”. E il premier aggiunge. “E io negli errori del Pd”. Errare humanum est dicevano gli antichi romani, ma perseverare nell’errore è diabolico. E la destra continua a crescere nei sondaggi.

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